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SPREAD TRADING FOREX (…e non solo): strategia, guida ed esempi concreti

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Guida pratica alla strategia SPREAD TRADING sulle valute, commodities, azioni, indici. Cos’è lo spread trading e come farlo

La strategia dello spread trading è una particolare modalità di fare investimenti che cambia un po’ i nostri soliti schemi operativi.
Normalmente siamo abituati a negoziare un solo asset alla volta (azioni, valute, indici, commodity, ecc) puntando sul suo rialzo o ribasso.

Quindi non facciamo altro che puntare sulla DIREZIONE futura che prenderà la sua quotazione.

Invece lo spread trading è una strategia NON DIREZIONALE, perché non puntiamo su quale direzione prenderà la quotazione di un asset ma sull’aumento/riduzione del differenziale tra DUE asset nel tempo (tant’è che esso è noto anche con il nome di “pair trading”).

Spieghiamo meglio facendo subito un esempio concreto…

Cos’è lo Spread trading: un esempio

Per comprendere meglio l’essenza dello spread trading cominciamo guardando questa immagine tratta dal broker , che mette a confronto l’aspetto essenziale che distingue il trading classico dallo spread trading.

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Nel trading classico (a sinistra) prendiamo un asset come dollaro australiano/americano (AudUsd) e cerchiamo di prevedere se il cambio sale oppure scende. Prevediamo cioè in che direzione si muoverà, e otteniamo un profitto SOLO SE indoviniamo la previsione.
Il nostro guadagno inoltre dipende da “quanto” è salito/sceso il nostro asset.

Nello spread trading (destra) prendiamo invece in considerazione non un solo asset bensì due. Come vediamo abbiamo sovrapposto al grafico di AudUsd anche il grafico dell’oro (GOLD).
In questo caso io cerco di prevedere quale TRA I DUE ASSET avrà l’andamento migliore in un periodo di tempo futuro. Apro quindi una posizione “long” sull’asset che secondo me farà meglio, e CONTEMPORANEAMENTE E PER LO STESSO IMPORTO una posizione “short” sull’altro.

In questo caso io posso ottenere un profitto se:
1) in un mercato con direzione rialzista l’AudUsd sale più Gold
2) in un mercato con direzione ribassista l’AudUsd scende meno del Gold
3) In un mercato senza trend, l’AudUsd fa meglio del GOLD (sale di più o scende di meno).
In questo caso inoltre il nostro guadagno NON dipende più da “quanto” è salito/sceso il nostro asset, ma da quanto è cambiata la differenza (spread) tra le quotazioni dei due asset.

Questo esempio banale dimostra perché lo spread trading è una strategia NON DIREZIONALE (“market neutral”), perché abbiamo visto che possiamo ottenere un profitto a prescindere che il mercato sia rialzista, ribassista o senza trend.

Requisiti per fare Spread trading

Possiamo fare spread trading su qualunque coppia di asset?
ASSOLUTAMENTE NO!
Ci sono due requisiti fondamentali per adottare questa tecnica con profitto.
Vediamoli…

Correlazione tra asset

Gli asset su cui possiamo fare spread trading devono avere una forma di legame che si chiama CORRELAZIONE (diretta). Significa che statisticamente devono presentare un andamento nella stessa direzione: quando uno sale anche l’altro di solito sale, quando uno scende anche l’altro di solito scende.

A tal proposito rivediamo ancora il confronto tra AudUsd e Gold, dove si vede chiaramente che si muovono in maniera abbastanza sincronizzata (il che è comprensibile, visto che l’Australia è uno dei paesi leader nell’estrazione di oro).

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Statisticamente esistono correlazioni forti in tutti i mercati.
In quello delle commodities c’è una forte correlazione ad esempio tra l’andamento di Brent e WTI oppure tra Argento e Oro.
Tra gli indici di Borsa la correlazione è forte tra l’indice DAX tedesco e il CAC francese.
Nel mercato azionario esiste una forte correlazione tra i titoli di uno stesso comparto, come ad esempio Eni-Saipem (petrolifero), Apple-Microsoft(tecnologici), Unicredit-IntesaSP (bancario), Enel-Terna (energetico), ecc ecc.

Qui sotto vediamo una tabella del grado di correlazione dell’andamento giornaliero tra alcune coppie di valute.
correlazioni-forex-tabella.png
PRECISAZIONE IMPORTANTE: essendo queste tabelle frutto di calcoli statistici basati sui dati storici, esse cambiano di continuo e si evolvono nel tempo.

Volatilità del mercato

Un altro aspetto fondamentale è la VOLATILITA’ del mercato, in special modo quella che si manifesta in occasione del rilascio di notizie importanti o di eventi importanti.

In un mercato caratterizzato da poca volatilità infatti i due asset si muovono bene o male mantenendo lo stesso “spread”, e quindi diventa difficile ottenere un bel guadagno facendo questa tecnica.
Invece in presenza di grossa volatilità, spesso uno dei due asset sovraperforma/sottoperforma rispetto all’altro, ovvero si muove molto di più di quanto accade di solito rispetto all’altro asset.
Ciò vuole dire variazioni significative dello spread… una ghiotta occasione per chi ci vuole speculare sopra.

ESEMPIO CONCRETO: Qui sotto vediamo l’andamento comparato dei titoli Mediolanum e Unicredit, sfruttando ancora il broker .
Come vediamo essendo parte entrambi del comparto bancario, si muovono sostanzialmente nella stessa direzione.
Tuttavia in due momenti le loro strade si sono separate a causa di notizie esterne che hanno incrementato in modo fortissimo la volatilità di uno dei due titoli, con un conseguente ampliamento dello spread perché uno dei due ha sovraperformato rispetto all’altro (occasione d’oro per chi adotta la strategia che stiamo esaminando)
.

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L’immagine ci fa evidenziare anche un altro aspetto: è più facile “catturare” il differenziale degli spread quando i due sottostanti stanno vivendo una fase di trading direzionale più o meno forte, piuttosto che quando si muovono in un trading range.

ALTRA PRECISAZIONE IMPORTANTE: Quando si fa spread trading bisogna fare attenzione agli orari di negoziazione. Una delle condizioni dello spread trading infatti è la contemporaneità delle negoziazioni. Se volessi fare spread trading tra S&P500 e FTSE-MIB, devo tenere presente che alle 17:40 la Borsa Italiana chiude… Questo problema non si pone nel forex, visto che le coppie possono essere tutte negoziate sempre in contemporanea.

Spread trading Forex… ma non solo: intermercato e intramercato

Abbiamo assodato che nello spread trading facciamo una doppia operazione in contemporanea e di egual valore – una long e una short – su due asset correlati (in gergo si definiscono le “due gambe”), per guadagnare dal differenziale (spread) che matura tra le due operazioni di segno opposto.

Anche se è molto utilizzato lo spread trading forex (ovvero sulle valute) in realtà per adottare questa strategia possono essere coinvolte anche azioni, indici di borsa, commodities, ecc.
Nel settore delle commodities viene ad esempio molto utilizzata perché consente di sfruttare la stagionalità dei prezzi delle materie. Infatti in alcuni mesi il loro valore tende spesso ad aumentare e, viceversa, in altri tende spesso a diminuire.

Spesso per attuare questa strategia si mescolano asset appartenenti a mercati diversi. Ad esempio una coppia Forex e una commodity (come appunto AudUsd e Gold). In tal caso si parla di “Spread trading intermercato“.
Di correlazioni simili ce ne sono tante, una parte delle quali possiamo vederla nel grafico qui sotto, dove diverse valute vengono sovrapposte al grafico dell’andamento del petrolio…
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La stessa strategia inoltre può essere sfruttata anche sul medesimo asset, confrontandolo con se stesso ma su due orizzonti temporali differenti (spread trading intramercato) perché in questo caso li tratteremmo come se fossero due strumenti diversi (esempio i future sul DAX con scadenza marzo rispetto a quello con scadenza giugno).

Esisterebbe poi anche un terzo tipo di strategia spread trading, che però è davvero poco utilizzato. Si tratta dell’inter-exchange spread trading, che prevede di operare sullo stesso asset ma in due Borse valori differenti.

Timeframe ideale per Spread Trading

Non c’è un preciso vincolo temporale per fare spread trading. Può quindi essere fatto su tutti i timeframe.
Infatti anche se la sua diffusione è per lo più connessa a investimenti di medio lungo termine, si può fare anche intraday (m30, H1, H4) o daily.
Il concetto di fondo non cambia.

Spread trading… come farlo concretamente

A questo punto dobbiamo passare dai concetti teorici alla pratica. Lo faremo un passo alla volta, per cui riepiloghiamo brevemente gli aspetti chiave che abbiamo illustrato finora.

Abbiamo detto che lo spread trading prevede di entrare con operazioni opposte (contemporaneamente e per lo stesso importo) su due strumenti finanziari correlati:
1) Se prevedo che lo spread di A rispetto a B salirà, significa che farò un ingresso long su A e short su B
2) Se invece prevedo che lo spread di A rispetto a B scenderà, significa che farò un ingresso short su A e long su B.
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Abbiamo detto inoltre che alla base dello spread trading c’è la correlazione tra due asset. Occorre cioè che i movimenti dei due asset siano in qualche modo sincronizzati.
Quello che però non abbiamo ancora detto è che la correlazione diretta tra gli asset può esprimersi in varie forme, ed ai fini dello spread trading ce ne interessano soprattutto due:

1) CORRELAZIONE OSCILLANTE. Si ha quando la coppia di asset si muove sincronizzata mantenendo lo spread bene o male costante nel tempo, perché nessuno dei due asset è stabilmente più forte dell’altro. Talvolta uno dei due asset sovraperforma l’altro o viceversa, ma queste fasi sono temporanee e si tende a ritornare verso la media.
E’ la situazione che abbiamo visto a proposito della coppia di asset AudCad/GOLD sul broker : si muovono nella stessa direzione, talvolta si muove di più uno e talvolta si muove di più l’altro, ma non si allontanano mai troppo l’uno dall’altro.

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In una situazione del genere LO SPREAD TRADING posso farlo in entrambe le direzioni, ovvero vado long o short sullo spread a seconda di quale asset sta sovraperformando rispetto all’altro, e tengo la mia posizione finché il rapporto di forza non torna in equilibrio.

2) CORRELAZIONE DIVERGENTE. In questo caso generalmente c’è un asset forte e uno debole, e il primo cresce costantemente più dell’altro generando un ampliamento progressivo dello spread. L’esempio tipico è la coppia di indici azionari DAX30/MIB40. L’indice tedesco sovraperforma costantemente quello italiano, per cui lo spred tende sempre ad allargarsi, come vediamo nell’immagine qui sotto…

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In questo caso LO SPREAD TRADING lo faccio solo ed esclusivamente quando l’asset debole sovraperforma rispetto a quello forte, perché mi aspetto che sia solo una fase temporanea e che lo spread torni presto ad ampliarsi: quindi vado long sullo spread e tengo la mia posizione finché il rapporto di forza tra i due asset non viene ristabilito.

A QUESTO PUNTO POSSIAMO INTRODURRE L’INDICATORE CHE CI AIUTERA’ A FARE CONCRETAMENTE SPREAD TRADING…

La curva del “ratio”

Abbiamo appena detto che le nostre entrate sul mercato devono avvenire quando il rapporto di forza tra i due asset correlati vive una fase di eccesso, cioè si discosta dal suo valore medio.
Quello che ci serve quindi è uno strumento che misuri tale rapporto di forza, e ci dica pure quando vive una fase di eccesso. A questo serve lo SPREAD RATIO.

Lo spread ratio altro non è che il rapporto tra i due asset in esame…

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…se calcoliamo sessione dopo sessione come si evolve nel tempo lo “spread ratio”, possiamo disegnare sul nostro grafico una curva che descrive il rapporto di forza tra i due asset correlati nel tempo. Tra un po’ di daremo il link per scaricare l’indicatore che serve.
Nel frattempo ecco come si presenta la curva del ratio una volta che l’abbiamo inserita sulla nostra piattaforma

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La cosa importante che dobbiamo notare è che possiamo considerare questa nuova curva come se fosse un asset a sé stante, applicando ad essa degli indicatori di analisi tecnica e facendo gli stessi ragionamenti che faremmo come se parlassimo di un qualsiasi asset finanziario.

Siccome abbiamo detto che siamo interessati soprattutto a vedere quando il “ratio” vive le sue fasi di eccesso, c’è un indicatore molto utile che possiamo utilizzare a tale scopo: le Bande di Bollinger.
Vediamo…

Anzitutto scarichiamo l’indicatore “SPREAD RATIO” (non è necessario usare questo, in rete si trovano altri indicatori più o meno analoghi che rappresentano lo spread ratio).
Dopo aver scaricato l’indicatore, clicchiamo su “Spread-Ratio” e nella finestra che si aprirà scriviamo il nome esatto del secondo asset: “GOLD” (mi raccomando in lettere maiuscole), ed ecco che ci compare la curva dell’andamento del ratio sulla nostra piattaforma .

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…tracciamo le Bande di Bollinger

Quando abbiamo ottenuto la curva del Ratio, possiamo applicare le Bollinger Bands tramite la MetaTrader del broker .
Per farlo basta trascinare lo strumento “Bollinger” sopra il grafico della curva del ratio, e nella finestra che si apre selezionare “Applica a: First indicator’s Data”.
Fatto questo, avremo una curva del Ratio racchiusa nel canale descritto dalle Bollingers.

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Riguardo ai parametri, non c’è una prescrizione precisa che possiamo darvi.
Al massimo possiamo dire che la nostra preferenza va per i 100 periodi sul grafico daily, che aumentiamo a 200 su quelli intraday (H1, H4, ecc).

Sottolineiamo però che questi sono valori indicativi, però occorre fare delle prove e verifiche in base al contesto in cui si opera per definire il settaggio più idoneo.

Segnali di ingresso e di uscita con la curva del Ratio

Adesso che abbiamo sistemato tutti i tasselli al loro posto, vediamo come possiamo sfruttare concretamente la curva del ratio per fare spread trading.

I limiti superiore/inferiore della bande determinano situazioni in cui il rapporto di forza di un asset rispetto all’altro è in situazione estrema (eccesso di spread). Questo ci invia dei segnali di ingresso a mercato (long/short).
Più precisamente…

1) SE LO SPREAD RATIO INCROCIA DAL BASSO VERSO L’ALTRO IL LIMITE INFERIORE DELLE BANDE, significa che il nostro asset principale A (nel nostro caso AudUsd) dopo aver sottoperformato rispetto al B (nel nostro caso Gold) potrebbe adesso rientrare nella media. Per cui dovremmo andare long su A e short su B.
2) SE LO SPREAD RATIO INCROCIA DALL’ALTO VERSO IL BASSO IL LIMITE SUPERIORE DELLE BANDE, significa che il nostro asset principale A (nel nostro caso AudUsd) dopo aver sovraperformato rispetto al B (nel nostro caso Gold) potrebbe adesso rientrare nella media. Per cui dovremmo andare short su A e long su B.

Vediamo un esempio qui sotto sul broker .

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Chiusura dell’operazione

Quando ricevo il segnale di uscita da una posizione?
Come vediamo nell’immagine sopra, usciamo dalla strategia nel momento in cui lo spread ratio tocca la banda centrale di Bollinger, perché questo livello definisce il momento in cui il rapporto di forza tra i due asset rientra nel suo valore medio.

Potrei anche interpretare questo livello come “target 1”, ovvero quello al quale chiudo quasi del tutto l’operazione mentre l’altra parte la chiudo nel caso in cui lo spread ratio arriva a toccare la banda opposta (target 2). Tuttavia non ci sentiamo di condividere questo approccio perché non c’è nulla che fa prevedere se il movimento del ratio supererà la banda centrale e si spingerà su quella successiva.

Lo Stop Loss

Dal momento che noi operiamo su una coppia di asset e non su un asset solo, non possiamo più fare come nel trading classico quando impostiamo un livello predefinito di Stop sulla piattaforma. In questo caso dobbiamo ragionare non sulla singola operazione bensì sulla coppia.

Abbiamo perciò due alternative:
1) Fissare in anticipo il limite massimo di perdita finanziariamente accettabile, e avere poi la capacità di uscire dalla posizione che eventualmente è in perdita nel momento raggiungiamo quel limite (probabilmente dovremo costruirci un foglio di calcolo excel per questo scopo).
2) Uscire dal trade quando la banda centrale incrocia il “ratio” al livello che esso aveva quando siamo entrati a mercato. Infatti dato che la “media centrale” è il mio target, se questo si trova a coincidere con il ratio iniziale, l’operazione non ha più senso di esistere.
Lo vediamo in questo caso…

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Spread trading con le medie mobili

Oltre alle bande di Bollinger, possiamo sfruttare anche altri indicatori per ottenere sulla nostra curva del ratio i segnali di ingresso e di uscita.
Si possono ad esempio sfruttare gli incroci della media mobile veloce-lenta (chiaramente occorre scegliere il numero di periodi della media lenta e veloce facedno prove e test per trovare i parametri ideali).

Lo vediamo con un esempio sfruttando la MetaTrader del broker .
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Dopo aver applicato due medie mobili alla nostra curva (con lo stesso procedimento fatto per le Bollingers) non faremo altro che sfruttare i loro incroci. Quando la media veloce (blu) incrocia dal basso verso l’alto quella lenta (rossa) è il segnale per aprire una posizione Long sul primo asset e Short sul secondo. Se la media veloce incrocia invece dall’alto verso il basso la media lenta, andrai ad aprire una posizione Short sul primo asset e Long sul secondo.

Ha senso fare “puro” spread trading Forex?

Dopo aver visto in cosa consiste lo spread trading e aver visto anche un modo concreto per farlo, c’è un aspetto che dobbiamo precisare.

Se vogliamo fare spread trading utilizzando due coppie del Forex, è essenziale non coinvolgere la stessa valuta due volte, ad esempio EurUsd e GbpUsd. Se lo facessimo… in realtà staremmo puntando (in modo DIREZIONALE) sul cross EurGbp.
Infatti se io vado long su EurUsd e short su GbpUsd, sto implicitamente dicendo che l’euro rispetto al dollaro farà meglio di quanto farà la sterlina rispetto al dollaro. Ma ciò non equivale forse a dire che l’euro farà meglio della sterlina?
Conviene a quel punto fare direttamente trading su EurGbp anziché spezzarlo in due facendo doppie operazioni su EurUsd e GbpUsd, perché pagheremmo commissione doppia!

Tuttavia, questo non è sempre vero.
In alcuni casi c’è comunque convenienza nel fare spread trading coinvolgendo anche una stessa valuta. Ad esempio quando si vuole fare “hedging“, cioè coprirsi da eventuali ulteriori perdite quando un trade non sta andando come sperato.
Può essere altresì sfruttata utilizzando il cross come indicatore di forza relativa per poi operare su una valuta o sull’altra a seconda di quale delle due è in anticipo o ritardo.
La strategia spread trading viene usata nella creazione di strategie piramidali, dove il cross di base (es EurUsd) viene “scomposto” costruendo via via operazioni sui cross derivati (come EurJpy e UsdYpj) e così via…

In tutti questi casi, però abbiamo un’operatività che risponde a un punto di vista diverso rispetto allo spread trading vero e proprio. Rimaniamo quindi dell’idea che lo spread trading Forex “puro” ha senso solo se non viene coinvolta due volte la stessa valuta.

Conclusioni

Lo spread trading è un’ottima tecnica di trading, anche se occorre approcciare ad essa con grande attenzione e applicazione. L’aspetto cruciale è l’analisi degli asset, che devono essere assolutamente correlati. Sbagliare la scelta degli asset comprometterà l’esito dello spread trading.

La scelta va accompagnata da una valutazione delle vicende di mercato a seconda delle categorie di asset che vogliamo negoziare (pubblicazioni di dati macro, situazione gepolitca, difficoltà finanziarie, vicissitudine societarie, ecc). Questo perché gli strumenti finanziari potrebbero comportarsi in maniera poco prevedibile, compromettendo la validità del sistema.

Vantaggi e svantaggi della strategia spread trading

Se fatta con cura, la tecnica di Spread trading ha il vantaggio di richiedere meno tempo rispetto ad altre tecniche, perché non è necessario un monitoraggio continuo dei mercati. L’importante è spendere il giusto tempo per trovare le migliori coppie di asset.
Inoltre espone al rischio di perdite limitate (protective shield), dal momento che operiamo sul differenziale tra due asset correlati, per cui non c’è pericolo che improvvise o rovinose cadute del mercato possano farci davvero molto male (come accade invece quando operiamo su un singolo asset).
Inoltre si può guadagnare anche durante le fasi laterali del mercato (poco, ma meglio che niente). Spesso infatti anche se l’andamento è laterale uno dei due asset si muove più velocemente dell’altro.

A fronte di questi vantaggi, lo spread trading comporta anche piccoli difetti.
Il profitto ottenibile è limitato, dal momento che le variazioni sullo spread di solito non sono troppo ampie, e quindi anche i margini di guadagno. Inoltre si soffrono costi di commissione più alti, dal momento che bisogna aprire il doppio delle posizioni e di conseguenza di costi di commissione aumentano.
Buon trading!

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