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Svizzera, l’inflazione segna un moderato rialzo. Il cross Usd-Chf rimane sopra la parità

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La Swiss Federal Statistical Office ha comunicato che a marzo il dato annuo dell'inflazione è giunto al +0,6%

Per il terzo mese consecutivo, l’inflazione in Svizzera rimane in territorio positivo. La Swiss Federal Statistical Office ha comunicato che a marzo il dato annuo dell’inflazione è giunto al +0,6%, in linea con il dato di febbraio e poco sopra le attese che erano +0,5%. Si ipotizzava quindi un lieve arretramento che non c’è stato.

Si tratta senza dubbio di una buona notizia per un paese che ha dovuto fare i conti con una deflazione prolungata (da settembre 2014 fino a dicembre 2016 il dato è sempre stato negativo), che ha finito per condizionare le mosse della Swiss National Bank.

Quest’ultima ha avuto un atteggiamento sempre molto cauto, portando avanti una politica monetaria espansiva incentrata su tassi negativi (ma non troppo evitare di stimolare i deflussi di capitale). Attualmente è a -0,75 (misura raggiunta a dicembre 2014) che il tasso è sceso sotto lo zero senza mai più risalire. Anche nella riunione di marzo è stato confermato questo orientamento cauto.

Il cambio con il dollaro () si mantiene oltre la parità (e si trova in territorio di ipercomprato stocastico) per la gioia della BNS, che prova in tutti i modi a spegnere la forza del franco (nel corso dell’ultimo triennio la valuta elvetica ha guadagnato quasi il 15% sul dollaro).
Del resto a marzo aveva detto che la moneta elvetica è “significativamente sopravvalutata”, tanto da dichiararsi pronta a intervenire sul mercato valutario se necessario.

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