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Messico, inflazione a livelli record. Il cross Usd-Mxn può tornare sotto pressione

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La variazione annuale dei prezzi sale al 4,86%, ovvero un valore che non si vedeva dal 2010 e doppio rispetto a 12 mesi fa

L’inflazione continua a salire in Messico, dove ha raggiunto i massimi da anni a questa parte spinta dal rialzo forte dei prezzo dei carburanti a partire dal 1 di gennaio. Secondo le rilevazioni del INEGI (Insituto Nacional de Estadistica Y Geografia), a febbraio l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,58%, leggermente di più di quanto si attendesse il mercato (0,54%). La variazione annuale porta il dato a 4,86%, ovvero un valore che non si vedeva dal 2010 e doppio rispetto a quanto si registrava appena 12 mesi fa.
Cresce anche l’Indice dei principali prezzi al consumo, che a febbraio passa da 0,58% a 0,76%.

Economia debole ma il peso MXN tiene




Se teniamo conto che di recente il Ministero delle Finanze messicano ha evidenziato che nel 2016 s’è avuto un deficit pari al 2,9% del PIL, allora comprendiamo quanto siano deboli i fondamentali dell’economia messicana (Tasso di povertà ancora elevatissimo e ridotta crescita in termini reali).
Eppure il peso è una di quelle valute che meglio hanno fatto contro il dollaro (a febbraio ha guadagnato il 5%). Colpa in special modo delle speculazioni legate soprattutto alle questioni politiche alimentate da Trump, oltre che dell’effetto “ritardato” delle mosse della Banxico.

Il neopresidente USA, con le minacce di costruzione di un muro e quelle di protezionismo oltre che di rivedere i trattati commerciali, ha alimentato i movimenti bruschi del cross UsdMxn negli ultimi mesi, facendo peggiorare la percezione sul futuro economico del Messico.
I commenti del presidente USA Trump, che ha alluso all’invio di truppe USA a sud del confine e la decisione del presidente messicano Nieto di cancellare il viaggio previsto a Washington non fanno che sottolineare le crescenti frizioni fra i due paesi.

Possiamo vedere l’andamento altalenante che ha avuto il cross UsdMxn negli ultimi mesi (che attualmente scambia a 19,8145) in questo screenshot tratto dalla piattaforma .
usdmxn-10-3-2017.jpg

Si vede chiaramente l’impennata a seguito della elezione di Trump, e il successivo recupero del peso dalla fine di gennaio in poi, quando hanno cominciato ad avere efficacia le mosse della banca centrale messicana (oltre che montare un certo scetticismo nei riguardi di Trump).

La Banxico (Banco de Mexico) ha di recente risposto alla crescita dell’inflazione attraverso un aumento di 50 punti base del tasso, che è stato portato da 5,75% a 6,25% lo scorso febbraio. Si è trattato del terzo rialzo dopo l’elezione di Trump. Per sostenere il peso inoltre ha venduto dollari americani a investitori internazionali. A fine marzo ci sarà un nuovo meeting di politica monetaria, e secondo molti l’ulteriore crescita dell’inflazione potrebbe spingere l’istituto centrale ad una nuova mossa al rialzo.

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