Continua ad aggiornare i suoi minimi storici la Lira turca, che ha perso un ulteriore 20% rispetto al dollaro nel corso di quest’anno. Il cambio USDTRY è salito oltre 42,4.
Da tempo la Banca Centrale della Turchia sta agendo sul mercato dei cambi per “controllare” questa progressiva svalutazione della Lira, mentre il governo continua a perseguire una politica di cosiddetto “apprezzamento reale” (ossia al netto dell’inflazione).
La banca centrale ha finora tagliato i tassi di 650 punti base attraverso tre massicci interventi (l’ultimo a ottobre), che hanno portato il costo del denaro al 39,5%.
Nel frattempo l’inflazione è scesa più del previsto al 32,87% a ottobre dopo essere rimasta più elevata del previsto nei due mesi precedenti, cosa che aveva spinto la Banca Centrale a rallentare il suo ciclo di allentamento.
La banca centrale continua a vedere un progressivo calo dei prezzi al consumo, anche se ha rivisto al rialzo le previsioni per la fine del 2025 dal 25% al 29% al 31%-33%, mantenendo al contempo la proiezione per il 2026 al 16%.
Nel frattempo, l’economia turca è cresciuta del 3,7% nel terzo trimestre, rallentando più del previsto. Anche dall’indice PMI manifatturiero non sono giunte buone notizie, con il 20° mese consecutivo di contrazione, sebbene il più debole da febbraio.
Sul mercato valutario intanto la lira turca ha toccato un nuovo minimo storico, superando quota 42,4 per dollaro (). Il deprezzamento graduale della valuta ormai va avanti da luglio 2023.
Sul sentiment di mercato pesano anche le turbolenti prospettive politiche del Paese, anche se le hanno un po’ smorzate l’archiviazione della causa che voleva invalidare il Congresso della principale formazione politica di opposizione turca, il Partito popolare repubblicano (Chp), che si è tenuto nel novembre 2023 con l’elezione di Ozgur Ozel alla carica di presidente.
