Nei giorni scorsi il settore delle criptovalute è stato scosso da un brusco sell-off, innescato da una nuova offensiva commerciale di Donald Trump. Il presidente Usa si è scagliato contro la Cina (mercato importantissimo per le crypto), preannunciando un nuovo round della guerra commerciale e facendo temere uno scenario analogo a quello di aprile scorso.
Tra le valute digitali che hanno accusato il calo maggiore c’è stata , ma dopo la parziale retromarcia di Trump questo calo è stato quasi riassorbito.
Va detto che qualche segnale di debolezza c’era stato anche prima del ciclone Trump, visto che era già in corso una fase prolungata di correzione, e nell’ultima settimana il prezzo di XRP (attualmente su 2,40 dollari) è sceso del 16%.
Per gli investitori, tuttavia, la domanda chiave è: cosa succederà ora?
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Dal punto di vista tecnico, ottobre ha segnato due eventi importanti che possiamo notare sulla piattaforma di investimento : il taglio della media mobile a 50 periodi e il test della media mobile a 200 periodi.
Due elementi che evidenziano le chiare difficoltà che sta attraversando XRP, che si trova di fronte a una resistenza su quota 2,6 dollari. E’ confortante che l’indicatore RSI abbia invertito nettamente la rotta, dopo essere sceso nella zona di ipervenduto nei giorni scorsi.
Tuttavia anche se lo scenario tecnico è debole, ci sono notizie che riportano alla mente il motto di Warren Buffett: “gli investitori dovrebbero essere avidi quando gli altri hanno paura”.
Quali sono queste notizie?
Le numerose modifiche ai moduli S-1 fa pensare che siamo molto vicini all’approvazione degli ETF su XRP spot. Questo scenario aprirebbe la strada a un coinvolgimento sempre maggiore di investitori istituzionali. Se a questo aggiungiamo altri eventuali tagli dei tassi da parte della FED (che spostano i capitali verso gli asset più rischiosi) allora potremmo assistere a una bella spinta del prezzo di .
