Nessuna sorpresa dai dati macro pubblicati oggi da Eurostat riguardo l’inflazione nella zona euro. Tuttavia la valuta unica perde ancora quota rispetto al dollaro, scivolando sul livello più basso di oltre un mese.
L’Ufficio statistico europeo ha confermato i dati preliminari sull’andamento dell’inflazione, che va leggermente in salita. I prezzi al consumo segnano un +2% su base tendenziale (rispetto al +1,9% del mese precedente) mentre su base mensile la crescita è dello 0,3% (come il dato precedente).
L’inflazione core, ossia depurata dalle componenti più volatili, cresce del 2,3% su base annua, in linea con la stima preliminare e come nel mese precedente, mentre quella mensile sale dello 0,4% uguale alla stima iniziale rispetto al +0% del mese prima.
L’inflazione armonizzata della Zona Euro segna un +2,4% tendenziale, in linea con la stima preliminare e con il mese di maggio.
Questo report consolida le aspettative che la BCE dovrebbe mantenere i tassi di interesse stabili nella riunione della prossima settimana, anche se lasciano aperta la possibilità di un ulteriore taglio di 25 punti base entro la fine dell’anno.
Tuttavia, l’euro fa ancora marcia indietro rispetto al dollaro, con il cambio che scivola sotto 1,16, livello più basso in circa un mese. Questo succede perché si sono ridotte le aspettative di tagli dei tassi della Fed quest’anno, dopo che i dati sulle vendite al dettaglio USA più forti del previsto hanno attenuato le preoccupazioni sulla spesa dei consumatori, suggerendo la resilienza della domanda delle famiglie. I mercati che ora scontano meno di due riduzioni quest’anno, in calo rispetto alle tre previste all’inizio di luglio.

















