Giornata intensa per il Messico, tra il meeting della banca centrale e gli scenari sul fronte commerciale relativi ai dazi di Trump.
La Banxico ha ridotto il tasso di interesse di mezzo punto percentuale, portandolo al 9,00%. Secondo una nota diffusa dall’istituto, diversi membri del consiglio prevedono una riduzione di 50 bps anche nella prossima riunione (in calendario il 9 maggio) se dovesse proseguire il calo dell’inflazione, che sta facendo progressi verso l’obiettivo del 3%.
Tuttavia, la banca centrale rimane cauta viste le significative incertezze globali, in particolare l’aumento delle tensioni commerciali e i più ampi rischi geopolitici, che potrebbero nuovamente alimentare l’inflazione. Ecco perché Banxico ritiene di dover adottare un approccio flessibile di politica monetaria, che possa consentirgli adeguamenti graduali, senza mettere a repentaglio la stabilità finanziaria, in particolare dato l’attuale differenziale dei tassi con la Fed degli Stati Uniti.
Donald Trump infatti ha annunciato una tariffa del 25% sulle automobili importate e anche singoli pezzi, a partire dal 2 aprile. Questo aumenta le preoccupazioni per la competitività delle esportazioni del Messico, in particolare nel settore automobilistico.
Alla fine di questa giornata, il peso messicano si è indolito rispetto al dollaro, con il cambio USDMXN che si è affacciato anche oltre oltre 20,3, allontanandosi ulteriormente dal minimo di quattro 19,9, raggiunto il 18 marzo. Il taglio dei tassi da parte di Banxico infatti ha eroso il premio di rendimento che in genere attira gli afflussi commerciali.

















