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Lira Turchia TRY

Turchia nel caos, la turbolenza innesca la fuga dei capitali. USDTRY a quota 38

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L’arresto di Imamoglu ha innescato proteste in tutto il Paese. La banca centrale è dovuta intervenire per evitare una forte svalutazione della Lira

La turbolenza interna provocata da questioni politiche continua a spingere la fuga dei capitali dalla Turchia, appesantendo ulteriormente la Lira che nei giorni scorsi ha toccato nuovi record negativi rispetto al dollaro.

Il tribunale di Istanbul ha confermato l’arresto del sindaco Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente Erdogan per le Presidenziali 2028. L’ex sindaco si trova in un carcere di massima sicurezza a Marmaras, ma tramite “X” continua a lanciare la sfida al sultano Erdogan e spingere le piazze alla protesta.
L’agitazione sociale è ai massimi livelli: migliaia di persone, tra studenti, lavoratori, semplici cittadini indignati continuano a scendere in piazza contro l’eliminazione per via giudiziaria degli avversari politici di Erdogan (al momento 6 dei 27 sindaci guidati dal Partito popolare repubblicano CHP sono agli arresti).
Sulle 81 province che compongono la Turchia, bene 55 sono state coinvolte nelle manifestazioni, ossia circa due terzi del paese.

Ma tutto questo si ripercuote anche sui mercati, che stanno fuggendo da un Paese fortemete destabilizzato. E siccome la situazione già non era positiva prima (con un’inflazione altissima e una valuta debole), lo scenario si fa sempre più complicato.
Se la Borsa sta vivendo le peggiori giornate dalla crisi del 2008 (l’indice BIST100 ha perso il 16%), sul fronte valutario la Lira non ta messa meglio. Il cambio USDTRY si aggira attorno quota 38 dopo essere schizzato a 41 subito dopo l’arresto di Imamoglu, qualche giorno fa.


La banca centrale CBRT, che a inizio marzo ha effettuato un altro taglio del tasso di 25 bps portandolo al 42,5%, ha immesso 11,5 miliardi di dollari delle sue riserve (che complessivamente sono circa 100miliardi) per comprare grandi quantità di lira turca, in modo da farne salire il prezzo ed evitarne il tracollo. Non c’era mai stato un intervento così massiccio prima d’ora. Per lo stesso motivo giovedì scorso la CBRT ha convocato una riunione d’emergenza per approvare un aumento straordinario di uno dei tassi di interesse di riferimento.

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