Come sta accadendo alle altre valute principali, anche la sterlina britannica guadagna terreno rispetto al dollaro, anche grazie alla spinta che giunge dai dati sul PIL nel Regno Unito, che hanno battuto sorprendentemente le stime.
Nel quarto trimestre del 2024 c’è stata una crescita dello 0,1%, che seppure modesta scongiura il rischio di recessione, visto che gli economisti si aspettavano un calo dell’attività economica. Il risultato suscita quindi un senso di sollievo.
Su base mensile, a dicembre l’economia britannica è cresciuta dello 0,4% (dopo lo 0,1% di novembre), il ritmo più forte in nove mesi. Le previsioni erano per un più modesto +0,1%.
Su base annuale, il PIL è aumentato dell’1,5%, che è al di sopra delle previsioni e la lettura precedente dell’1%. È stata la crescita del PIL più rapida dal terzo trimestre 2022.
Nonostante il sollievo dato da questi dati, resta comunque il difficile contesto economico in cui si muove il Regno Unito, mentre il governo continua a cercare modi per stimolare la crescita. Cresce inoltre la preoccupazione per il potenziale impatto dei dazi statunitensi sull’economia nazionale. L’incertezza delle politiche commerciali globali rende più difficile per le imprese pianificare il futuro e può indebolire la fiducia, ancora fragile, dei consumatori.
Nel frattempo il mercato valutario risolleva la sterlina. Il cambio risale verso 1,252 perché dal momento che l’economia ha sovraperformato le previsioni della Banca d’Inghilterra, quest’ultima ha meno urgenza di tagliare ancora i tassi di interesse. Dopo i dati sul PIL del Regno Unito, i mercati si aspettano tagli per 55 punti base da parte della Banca d’Inghilterra (BOE) entro la fine del 2025.
Intanto il rendimento del Gilt a 10 anni è invece salito a un massimo di due settimane a quota 4,556%.
