Il conto alla rovescia per le elezioni britanniche sta per esaurirsi. Giovedì gli elettori si recheranno alle urne, e la prospettiva sempre più forte di un successo dei Tories sta mettendo le ali alla sterlina.
Tories sempre più solidi al comando
I sondaggi elettorali – come accade ormai da diversi giorni – puntano su una vittoria confortevole del partito conservatore del premier Boris Johnson, che avrebbe almeno 10 punti in più rispetto ai Laburisti (anzi, il sondaggio di Survation mostrato addirittura un divario di 14 punti).
Questo renderebbe assai scorrevole il percorso verso l’approvazione parlamentare dell’accordo su Brexit stipulato con Bruxelles (da chiudere entro fine gennaio), cancellando così l’incertezza degli ultimi tre anni.
Gbp aggiorna i massimi di 2 anni e mezzo
La valuta inglese ha aggiornato i massimi di due anni e mezzo contro l’euro. Il cambio tocca infatti sul livello più basso da maggio 2017, scendendo sotto quota 0,840 come vediamo sulla piattaforma (-10% dai minimi toccati ad agosto scorso).
Il cambio euro-sterlina sta inoltre testando una zona di supporto molto consolidata (linea arancione), che potrebbe aprire a scenari ribassisti decisamente importanti.
La marcia rialzista della sterlina prosegue anche contro il dollaro. Il cambio sale a 1,318 sui massimi di 8 mesi.
Marcia impetuosa anche contro il franco svizzero: a 1.3057, sui massimi di 7 mesi.
Il cambio tra Pound e dollaro australiano (GbpAud) schizza invece attorno ai massimi dal 2016 a 1.9302, perché l’aussie è rimasto sotto pressione a causa delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, visto le possibili nuove tariffe statunitensi sulle merci cinesi (15 dicembre).
