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Svizzera, la BNS rimane ferma. Franco (CHF) ancora tonico sul dollaro

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L'istituto elvetico conferma i tassi di interesse a -0,75%. Nelle ultime settimane il CHF è stato spinto soprattutto dal suo status di valuta rifugio

La politica accomodante della Banca centrale svizzera andrà ancora avanti, dal momento che il contesto generale dei mercati è ancora fragile. Questo è il punto di vista dell’istituto elvetico, che ha lasciato invariato il tasso di interesse a -0,75%.

La BNS ha rivisto al rialzo le prospettive di crescita dell’economia, che dovrebbe espandersi fra il 2,5-3% nel 2018, oltre la stima di giugno di una crescita intorno al 2%. E’ stata corretta anche la stima dell’inflazione. Per quest’anno viene attesa allo 0,9% quest’anno, mentre la proiezione sul 2019 è allo 0,8% e quella 2020 all’1,2% (contro l’1,6% precedente).

L’istituto centrale ha sottolineato come possa essere fonte di grande incertezza l’aumento delle tensioni commerciali internazionali a causa del protezionismo. Una menzione è stata fatta anche circa il rischio politico in Europa. Malgrado tutto, la BNS ha riconosciuto il momentum solido della crescita economica, sia internamente che all’estero.

Riguardo al franco, l’istituto elvetico si è detto pronto a intervenire sui mercati dei cambi per contrastare un incremento della sua valuta Nazionale, che in precedenza aveva definito “sopravvalutato” mentre oggi lo definisce “estremamente valutato”.
Il cross (“Swissie”) anche oggi scende, ed ha raggiunto quota 0.9623 tornando ai livelli dello scorso aprile (fonte grafica broker ).

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Lieve rialzo invece per la coppia , che arriva a 1.1304 dopo essere scesa sotto quota 1.12 appena pochi giorni fa (il bilancio dell’ultimo mese sorride al franco, che ha guadagnato circa un punto percentuale).

Nelle ultime settimane il CHF è stato spinto soprattutto dal suo status di valuta rifugio, a causa dei timori sulla legge di stabilità in Italia e sulla crescita delle tensioni commerciali nel mondo. Tutto questo potrebbe portare a un’ulteriore contrazione dell’attività commerciale svizzera nei prossimi mesi (ad agosto il commercio estero svizzero è rimasto sottotono, sulla scia della domanda debole da USA e Asia).

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