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Brasile, l’inflazione scende e il Real continua a guadagnare sul dollaro. Cross Usd-Brl -0,77%

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Il calo dell'inflazione potrebbe consentire alla Banca centrale di abbassare il tasso di interesse ulteriormente

L’Indice sull’Inflazione mensile (IGP-M) fa segnare un dato in chiaroscuro per il Brasile. Sebbene la variazione dei prezzi sia stata in aumento su base mensile, comunque è stata una crescita al di sotto delle aspettative. Era prevista una variazione dello 0,72%, quella invece registrata dal “FGV – Fundação Getúlio Vargas” è stata dello 0,64%. Un valore più alto rispetto allo 0,54% di dicembre, che porta la variazione complessiva dell’ultimo anno al 6,65%.

L’indice dei prezzi al consumo ha registrato una variazione dello 0,64% a gennaio, contro lo 0,20% di dicembre. Cinque delle otto classi di componenti dell’indice hanno registrato una variazione positiva, e l’incremento su base annua è al 5,38% (due anni fa era quasi il doppio: 10,24%).
L’economia brasiliana quindi dà segnali positivi, con un’inflazione che dovrebbe tornare entro il target fissato dalla Banca centrale (2,50%-6,50%).

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Giungono quindi buone notizie per l’economia brasiliana, visto che il calo dell’inflazione potrebbe consentire alla Banca centrale di abbassare il tasso di interesse ulteriormente, dopo il calco di 75 punti base al 13% fatto a inizio mese. Le aspettative parlano addirittura di un possibile ritorno a quota 9,50% quest’anno e al 9% l’anno prossimo.

Sul mercato valutario, il cambio tra real con il dollaro segna oggi una variazione positiva per la valuta brasiliana, visto che UsdBrl vale 3,1153 (-0,77%). Nell’ultimo anno il real ha guadagnato il 22% contro il biglietto verde (a febbraio il cross era a quota 4.0492).
Lo vediamo da questo grafico di .

usdbrl-30-1-2017.jpg
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Il miglioramento del cambio ha a sua volta agevolato la discesa dell’inflazione, riducendo il costo dei beni importati.
Il quadro positivo si completa con la riduzione dei rendimenti dei titoli di stato brasiliani, che ora sono al 10,47% (decennali all’11,18%) ovvero a valori molto più bassi di quelli dell’estate da record del 2013.

Non stupisce allora che appena qualche giorno fa, Goldman Sachs abbia incluso la valuta brasiliana tra quelle da comprare, indicando 4 motivi: il miglioramento nella bilancia dei pagamenti, il contenimento dell’inflazione, rendimenti reali attraenti e le prospettive di una crescita più solida nei prossimi dodici mesi.

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