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L’incertezza negli USA allarma la Banca Centrale Svizzera: è pronta a intervenire sulla politica monetaria

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La valuta elvetica ha guadagnato 2,7% contro il dollaro nell'ultimo anno. Un guaio perché una moneta forte danneggia l'export

La Banca centrale svizzera è pronta a intervenire nel caso in cui il franco punti con decisione ancora all’apprezzamento. La valuta elvetica ha guadagnato terreno nei confronti delle principali valute del paniere negli ultimi mesi, eccezion fatta per lo Yen. E contro il dollaro (UsdChf) ha guadagnato 2,7% nell’ultimo anno.
Una forza che crea delle preoccupazioni alla BNS, che chiaramente vede in un franco troppo forte una grossa penalizzazione per l’export del paese.

Situazione che potrebbe peggiorare in caso di esito favorevole a Trump alle elezioni presidenziali, visto che si preannuncerebbero momenti complicati per il dollaro al quale il franco fa da valuta rifugio. Non a caso che i mercati tifino Clinton s’è capito proprio oggi, visto che dopo che l’Fbi ha confermato la decisione di luglio scagionando l’ex Segretario di Stato Usa dalle accuse legate allo scandalo emailgate, il biglietto verde è tornato ad apprezzarsi nel Forex.

Ecco perché oggi è arrivato l’annuncio che «La Banca nazionale svizzera è pronta a intervenire in caso di turbolenze legate all’esito delle elezioni negli Usa. Come è successo nella votazione su Brexit, siamo pronti». A dirlo è stato Andréa Maechler, uno dei tre membri della direzione generale della Bns.
«Saremo presenti per intervenire sul mercato delle divise, se necessario».

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