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BCE banca centrale europea

Le intenzioni della BCE creano il dibattito. Lascia o “raddoppia”?

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Gli analisti sono divisi sul futuro della politica monetaria della Eurozona. In ballo le ipotesi tapering o estensione del QE

Le parole del governatore BCE Mario Draghi, hanno dato l’ultima spinta al ribasso all’euro, che ha chiuso in perdita rispetto al dollaro (EURUSD) per la terza settimana consecutiva. Dall’inizio di ottobre la moneta unica ha perso il 3% sul dollaro, dopo che ha viaggiato all’interno della banda di oscillazione più stretta che si sia mai vista. Ha peraltro toccato i minimi nei confronti del dollaro da marzo.

Diventano così rilevanti per muoversi nel futuro, capire e interpretare le dichiarazioni di Mario Draghi, numero uno della Bce. Apparentemente ha smorzato le recenti speculazioni sull’avvio di un tapering, o quanto meno su una modifica del piano di Quantitative easing.

Tuttavia tra molti operatori rimane lo scetticismo, accompagnato dalla convinzione che la Bce possa decidere un cambio di rotta di qui a breve (forse a dicembre, dopo le presidenziali USA e l’aumento dei tassi FED). Potrebbe quindi smorzare gli acquisti di asset. C’è però anche chi ritiene l’esatto opposto. Ovvero che Draghi espanda ulteriormente il suo piano QE, finora dimostratosi inadeguato a centrare l’obiettivo inflazione al 2%.

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