L’index scende al di sotto di 107, dopo aver toccato 109,29 la scorsa settimana
L’index scende al di sotto di 107, dopo aver toccato 109,29 la scorsa settimana
L’ultimo report sui prezzi ha mostrato che il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è aumentato del 9,1% a giugno, il livello più alto dal 1981
Gli investitori sono sempre più convinti che la FED continuerà a spingere sull’acceleratore per normalizzare in fretta la politica monetaria e frenare l’inflazione
L’indice del biglietto verde è schizzato sui massimi di novembre 2022 oltre quota 106,5
Rispetto al biglietto verde le valute che perdono maggiore terreno sono la sterlina, scesa al minimo da oltre due anni, il dollaro AUD e NZD
Ad appesantire ulteriormente l’umore sono i dati macro. L’economia statunitense si è contratta dell’1,6% nel primo trimestre
I guadagni più robusti sono stati nei confronti dell’euro, che a sua volta non ha trovato sostegno nelle parole della presidente della BCE Christine Lagarde
Le strette aggressive delle banche centrali fanno temere sempre di più la recessione economica (anche negli USA)
L’ultimo dato sul tasso di crescita dei prezzi dice 8,6% a maggio, crescono le prospettive di aumenti dei tassi di interesse più aggressivi da parte della Fed
La presidente della Eurotower apre inoltre all’ipotesi di un aumento futuro da 50 punti base come sta facendo la Fed americana
La crescita oltre le attese del lavoro e dei salari aumenta le possibilità che la Fed possa varare una stretta maggiore di 50 punti base