L’ultimo report sul lavoro negli Stati Uniti ha consentito all’ di arrestare una caduta che ormai va avanti – in modo blando ma costante – da ben 4 settimane e che ha spinto la quotazione sui minimi di 4 mesi.
Dal massimo toccato a maggio il prezzo del metallo pregiato è sceso del 7%, sulle aspettative di nuove strette da parte delle banche centrali.
Infatti l’aumento dei tassi di interesse rende meno attraente il possesso di , che non produce rendimenti.
(fonte grafica piattaforma di investimento )
Dopo essersi avvicinato pericolosamente alla soglia psicologica di 1900 dollari l’oncia, il prezzo dell’ è riuscito a risollevarsi dopo i Non Farm Payrolls, pubblicati nella giornata di venerdì.
La crescita dell’occupazione negli Stati Uniti è rallentata più del previsto, mettendo in dubbio eventuali nuove strette FED nella seconda metà dell’anno. Così i rendimenti del dollaro e delle obbligazioni sono diminuiti, mentre il prezzo dell’oro è risalito.
A fornire sostegno al prezzo dell’ c’è la EMA200, che ha agito da supporto negli ultimi giorni evitando ulteriori cali.
Bisognerà vedere però se la EMA50 che si trova poco sopra riuscirà a esercitare la sua forza attrattiva, com’era accaduto a giugno.
(fonte grafica piattaforma di investimento )
E’ chiaro che per i rialzisti lo scenario non sarà dei migliori fin quando il prezzo dell’ non riuscirà a riportarsi oltre al EMA50.
Il sentimento del mercato gioca un ruolo cruciale nel plasmare i prezzi dell’. La comunicazione della Federal Reserve in merito alle sue politiche e ai suoi piani può influenzare la fiducia degli investitori e influenzare la domanda di oro come copertura contro l’incertezza economica.