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L’inflazione USA non scuote le Borse. Piazza Affari +0,4%

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Bene gli altri listini azionari europei. A Francoforte il DAX passa di mano con +0,17%, Londra avanza dello 0,91%

Nonostante il nuovo balzo dell’inflazione USA, gli investitori spingono le Borse al recupero dopo il passo falso di ieri. Evidentemente stavolta non sono stati sorpresi dalla corsa dei prezzi statunitensi.
Cresce intanto la pressione inflattiva anche in Germania, dove giunge ai livelli record dal 1993. Anche in Cina l’indice dei prezzi al consumo balza ai massimi dal 1996.
L’indice Ftse Mib segna a fine giornata +0,4% a 27.549 punti.

A spingere il listino milanese è la corsa di Tim (+1,7%) sotto i riflettori in attesa di possibili novita’ dal prossimo cda sul fronte della rete unica.
In prima fila anche Stellantis, con un balzo del 2,53% a 17,88 euro in scia al comparto auto europeo.

Contrastati i titoli oil. ENI va in rialzo (+0,35%) nonostante il dietrofront dei prezzi del petrolio. In affanno invece Tenaris scesa di oltre il 3%.
Tra i bancari bene Unicredit a +1,3%, dopo l’annuncio della cessione del restante 20% di Yapi ve Kredi Bankasi AS.
Fuori dal listino principale strappano dopo la trimestrale Rcs (+11,7%) e Mediaset (+6,9%), mentre scivola Ferragamo (-4,2%).

Bene gli altri listini azionari europei. A Francoforte il passa di mano con +0,17%, Londra avanza dello 0,91%; Parigi non registra variazioni significative (+0,03%). Madrid lievita dello 0,74%.

Wall Street arranca e chiude in rosso. Lo segna -0,82%, il -0,66% mentre il -1,66%.

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