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PETROLIO tonico in vista dell’Opec+. L’ORO invischiato su 1760 dollari

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Lunedì si riunisce il cartello dei produttori per valutare l’aumento della produzione a novembre e dicembre

Il petrolio chiude la settimana su alti livelli, sebbene non sia riuscito a conservare quota 80 (sui massimi di 3anni) toccata qualche giorno fa.
Il Brent è sopra $ 79, il WTI scambia invece verso i 75,50 dollari, entrambi supportati dalle forniture limitate e dalla forte domanda.
I due benchmark chiduono la sesta settimana consecutiva di guadagni.

Settimana prossima sarà cruciale per il mercato, visto che ci sarà la riunione dell’OPEC+ lunedì, in cui i produttori discuteranno se aumentare la produzione a novembre e dicembre, per alleviare le preoccupazioni sull’offerta, visto che l’aumento dei prezzi del gas ha spinto i produttori di energia a passare dal gas al petrolio.

L’oro tiene ma non decolla

L’oro intanto resta impelagato verso quota 1.760 dollari l’oncia. Le prospettive molto forti sull’inflazione non hanno dato grande slancio al gold metal (che in teoria ne dovrebbe trarre beneficio, visto è uno strumento di copertura), perché la forza del dollaro e l’aumento dei rendimenti dei titoli di stato USA hanno agito in senso opposto.
L’oro che risente della prospettiva che la Federal Reserve comincerà a ridurre i suoi massicci acquisti di obbligazioni a novembre, e forse potrebbe anche anticipare i tempi della stretta monetaria.

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