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FED, nessuna sorpresa dalle minute. L’inflazione per adesso non preoccupa

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L’aumento dei rendimenti del Tesoro è visto come un riflesso del miglioramento delle prospettive economiche

C’era attesa per conoscere il contenuto dei verbali dell’ultima riunione del FOMC, che decise di lasciare i tassi invariati nella fascia 0-0,25%, con una forte probabilità che non ci saranno aumenti dei tassi fino al 2023.
Dal punto di vista politico, i verbali dell’ultima riunione del FOMC non hanno sorpreso gli investitori, con il presidente Jerome Powell che ha sottolineato l’impegno della banca a sostenere l’economia con tassi di interesse bassi e acquisto di obbligazioni per il prossimo futuro (gli acquisti continueranno almeno al ritmo attuale fino a quando non saranno realizzati ulteriori progressi sostanziali verso gli obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi).

Dalle minute emerge che i membri del board ritengono l’aumento dei rendimenti del Tesoro come un riflesso del miglioramento delle prospettive economiche, dell’inflazione e delle aspettative di un aumento delle emissioni di debito del Tesoro.
Riguardo alla inflazione c’è una certa tranquillità, perché si ritiene la situazione abbastanza equilibrata, anche se le interruzioni dell’offerta e la forte domanda potrebbero spingerla al rialzo più del previsto.

Secondo i membri della FED, la traiettoria dell’economia americana è “altamente dipendente” della pandemia e dai progressi nella vaccinazione. Secondo loro, la crisi continua a presentare rischi “considerevoli” per le prospettive economiche, sebbene vi sia stato un miglioramento con l’approvazione del pacchetto fiscale da 1,9 trilioni di dollari a marzo.

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