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Inflazione USA più debole del previsto, il Dollar Index fa marcia indietro sulla EMA50

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Il tasso di inflazione è salito al 3,2%, al di sotto delle attese del mercato. Il tasso core è sceso al 4,7% dal precedente 4,8%

Il dato sull’inflazione negli USA (sia quella primaria che quella core) avvicinano la fine del ciclo di strette della Fed, e questo appesantisce la marcia del dollaro statunitense.
Il infatti scivola verso quota 102, andando nuovamente a pizzicare la media mobile a 50 periodi (importante per le prospettive a breve termine).

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(fonte grafica broker )

I dati resi noti dal U.S Bureau of Labor Statistics indicano che il tasso di inflazione è salito al 3,2% dal 3% di giugno, al di sotto delle attese del mercato del 3,3%. Soprattutto, il tasso core è sceso al 4,7% dal precedente 4,8% (le aspettative di mercato erano per una conferma al 4,8%)
Su base mensile, i prezzi al consumo core sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente a luglio, lo stesso di giugno e in linea con le aspettative.


Inoltre, un altro rapporto ha suggerito che il mercato del lavoro si sta raffreddando, visto che le richieste settimanali di disoccupazione sono cresciute più del previsto e al massimo di 1 mese. Il numero di americani che ha presentato domanda di sussidio è balzato di 21.000 della settimana precedente a 248.000 nella settimana terminata il 5 agosto, nettamente al di sopra delle aspettative di 230.000.

Il raffreddamento dell’inflazione aumenta le possibilità che la banca centrale USA presto porrà fine alla sua campagna di inasprimento. Il mercato ha così penalizzato il dollaro, che nei giorni scorsi era stato sostenuto dai forti dati economici e dalle preoccupazioni per il settore bancario statunitense.

Il è nuovamente tornato a testare la EMA50, che era stata oltrepassata settimana scorsa dopo un bel rally rialzista.

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(fonte grafica broker )

L’indice del biglietto verde ha trovato un ostacolo nella EMA200, così come era accaduto anche a cavallo tra giugno e luglio.
Se la debolezza dovesse proseguire ancora, il prossimo supporto sarebbe a 101,55, quello seguente a 100,7.

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