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PETROLIO in consolidamento dopo il rally. Appello del G7 all’OPEC+

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I ministri dell’Energia hanno chiesto al cartello di aumentare l’offerta, per contrastare i rincari dei prezzi

Alla fine della settimana che precede il prossimo meeting dell’OPEC+, il prezzo del petrolio e si mantiene saldamente oltre i 110 dollari al barile.
Sul mercato si continua ad avvertire il timore di una carenza di offerta globale.

I dati EIA pubblicati mercoledì hanno mostrato un calo maggiore del previsto delle scorte statunitensi, a causa dell’impennata delle esportazioni, evidenziando un mercato globale teso.

Nel frattempo, l’UE continua a contrattare con l’Ungheria sul divieto delle importazioni di petrolio dalla Russia, secondo esportatore di greggio al mondo. Budapest tiene ormai da un mese in ostaggio il nuovo pacchetto di sanzioni, perché chiede maggiori compensazioni, se non una vera e propria esclusione degli oleodotti dal campo di applicazione del divieto. Il Consiglio Europeo ha fiducia che un accordo possa essere raggiunto prima della prossima riunione il 30 maggio.
La soluzione potrebbe essere di fare l’embargo sulle consegne via mare, ritardando quello sulle consegne via oleodotto.


Intanto il prezzo del è arrivato a superare i 117 al barile, mentre il rimane oltre i 113.

Settimana prossima è in calendario il nuovo meeting dell’OPEC+, ma non ci si aspettano sorprese. Il cartello si atterrà al programma di aumento graduale della produzione, saliti di 432.000 barili al giorno per luglio, anche se il G7 dei ministri dell’Energia ha chiesto all’Opec di aumentare l’offerta, per contrastare i rincari dei prezzi causati dalla guerra in Ucraina e dalle imminenti sanzioni.

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