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USA, inflazione sul record di 40 anni. Dollar Index resta vicino a quota 100

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Il tasso di inflazione annuo è infatti arrivato all’8,5% a marzo 2022, dal 7,9% di febbraio e rispetto alle previsioni di mercato dell’8,4%

L’inflazione negli USA accelera ancora e giunge al livello più alto dal 1981. Il tasso di inflazione annuo è infatti arrivato all’8,5% a marzo 2022, dal 7,9% di febbraio e rispetto alle previsioni di mercato dell’8,4%.

La spinta giunge soprattutto dai prezzi dell’energia, cresciuti del 32%, a causa dell’invasione russa in Ucraina. Inoltre, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati dell’8,8%, il massimo dal maggio 1981.

Escludendo le categorie più volatili (energia e cibo) l’IPC è aumentato del 6,5%, il massimo in 40 anni. Questo valore è leggermente al di sotto delle previsioni del 6,6%, ed è assai importante perché è quello tenuto maggiormente in considerazione dalla FED.

Anche se la guerra in Ucraina è tutt’altro che finita e potrebbe ancora cambiare gli scenari futuri, i mercati tuttavia cominciano a ragionare sul fatto che questo sia stato il picco dell’inflazione.
Questo si è tradotto in un ritracciamento dei rendimenti dei Treasuries Usa rispetto ai massimi in area 2,8% toccati alla vigilia.

Dopo il dato sull’inflazione, il Dollar Index ha perso la maggior parte dei guadagni iniziali per scambiare intorno a quota 100.
Tuttavia, il biglietto verde rimane vicino a livelli che non si vedevano da 2 anni poiché la Fed dovrebbe inasprire la politica monetaria in modo più aggressivo. I verbali dell’ultima riunione del FOMC hanno segnalato un aumento dei tassi di 50 pb il mese prossimo e una riduzione del massiccio bilancio della banca centrale di circa $ 95 miliardi al mese.

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