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PETROLIO, tiene (al ribasso) la soglia dei 100 dollari

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La discesa del petrolio è frutto anche dei timori di un rallentamento della domanda cinese, dopo la nuova ondata di infezioni da Covid

La speranza di una trattativa più efficace tra Russia e Ucraina per un porre fine alla guerra, tiene fermo il petrolio ( e ) sui 100 dollari al barile.
Il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato che le posizioni delle due parti ai colloqui di pace sono adesso più realistiche, anche se è necessario più tempo per fare progressi concreti.

Questa piccola speranza ha consolidato il recente calo delle quotazioni petrolifere. Il si aggira attorno alla soglia dei 100 dollari mentre il è ben al di sotto (96-97 dollari al barile). I due prezzi di riferimento sono sui minimi da fine febbraio, dopo essere scesi di oltre 11% nelle due sessioni precedenti e dopo aver raggiunto un livello record sui 130 dollari la scorsa settimana.

La discesa del petrolio è frutto anche dei timori di un rallentamento della domanda cinese (secondo consumatore di petrolio al mondo), dopo che una nuova ondata di infezioni da Covid ha innescato nuovi blocchi.

Nel frattempo, dopo che i dati preliminari dell’API hanno mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 3,8 milioni di barili la scorsa settimana, i dati dell’EIA (la divisione del Dipartimento dell’Energia americano) ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni all’11 marzo 2022, sono saliti di circa 4,3 milioni di barili a 415,9 MBG, contro attese per un decremento di 1,4 milioni.

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