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Dollaro, l’Indice sui 95,5 grazie al clima teso per le tensioni geopolitiche

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Intanto il rendimento del titolo del Tesoro decennale di riferimento è sceso per il terzo giorno consecutivo, toccando il livello più basso in una settimana

I segnali da falco mandati di recente dalla FED, consentono al dollaro di chiudere la settimana in leggero rialzo (Index sopra 95).
Anche se dal meeting di politica monetaria della banca centrale della prossima settimana non ci si aspetta un immediato cambi di rotta sui tassi, gli investitori sono ormai certi che la stretta avverrà da qui a poche settimane. Forse già a marzo.

La scorsa settimana, il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che l’economia statunitense è pronta per l’aumento degli oneri finanziari e che quest’anno prevede una serie di aumenti dei tassi di interesse.

Il dollaro è stato anche sostenuto dal clima di risk off, per via di un clima prudente sulla scia delle accresciute tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Russia sulla questione Ucraina.

L’indice del dollaro (DXY) si è così consolidato verso quota 95,5, avviandosi a chiudere la settimana in rialzo.

Il rendimento del titolo del Tesoro decennale di riferimento è sceso per il terzo giorno consecutivo, toccando il livello più basso in una settimana. Appena pochi giorni fa aveva toccato il nuovo massimo pandemico dell’1,9%.
Anche i rendimenti delle obbligazioni a 2 anni (1%), 5 anni (1,53%), 20 anni (2,3%) e 30 anni (2,1%) sono diminuiti per una terza sessione.

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