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Russia, la CBR alza i tassi all’8,5%. Ma il rublo perde quota

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Sul rublo si sente anche il peso delle tensioni geopolitiche legate alle sanzioni per un possibile intervento militare russo in Ucraina

Durante il meeting di dicembre, la Banca centrale russa ha alzato il tasso di riferimento di 100 punti base all’8,5%, il valore più alto da settembre 2017.
Si tratta di una decisione e in linea con le aspettative, inoltre la CBR ha lasciato aperta l’ipotesi di ulteriori ritocchi al rialzo del costo del denaro.

La banca centrale russa ha effettuato diverse strette quest’anno per combattere l’inflazione crescente, ormai sui massimi da sei anni.
Secondo la stima della banca centrale, l’inflazione sarà all’8,1% a dicembre. Tuttavia si preede che scenderà al 4,0-4,5% entro la fine del 2022 e rimarrà vicina al 4% oltre.

Le aspettative che il ciclo di rialzo dei tassi sia vicino al suo picco, hanno indebolito il Rublo.
Il cambio USDRUB si salito verso quota 74, su livelli che non si vedevano da quasi una settimana e molto distante del suo massimo di 16 mesi di 69,3 toccato il 26 ottobre.

Sul rublo si sente anche il peso delle tensioni geopolitiche legate alle sanzioni per un possibile intervento militare russo in Ucraina, nonché l’incertezza sui prezzi del petrolio.

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