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PETROLIO in calo dopo appello Biden su utilizzo riserve strategiche

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I futures sul WTI sono scesi al minimo di oltre un mese e mezzo a 77 dollari la barile. Quelli sul Brent scendono invece sotto quota 80 dollari

Le pressioni inflazionistiche sempre più alte, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, hanno spinto Biden a fare un appello agli altri grandi consumatori di greggio, affinché attingano alle loro riserve. Questo ha provocato un calo deciso dei prezzi del petrolio.

I futures sul WTI sono scesi al minimo di oltre un mese e mezzo a 77 dollari la barile. Quelli sul Brent scendono invece sotto quota 80 dollari.

L’amministrazione statunitense vuole coinvolgere i grandi consumatori di petrolio come Cina, India, Giappone e Corea del Sud in una iniziativa coordinata per abbassare i prezzi dell’oro nero.
Anche se la Cina non ha risposto ufficialmente a questo appello, ha iniziato a valutare questo scenario. “Stiamo lavorando sul rilascio delle riserve“, ha detto infatti una portavoce della National Food and Strategic Reserve Administration cinese.

Ricordiamo che i prezzi di Brent e WTI appena un mese fa hanno raggiunto i massimi da sette anni. A provocare questo shock è stato da un lato la crescita della domanda dovuta alla ripresa economica, dall’altro il contemporaneo sforzo dell’Opec+ per tenere i livelli di output sotto controllo.

Nel frattempo, proprio l’OPEC e l’Agenzia internazionale per l’energia continuano a mettere in guardia su un potenziale surplus di petrolio nei prossimi mesi, mentre l’aumento dei casi di COVID-19 in Europa ha aumentato i rischi al ribasso per la ripresa.

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