Svolta di politica monetaria per la Romania. La banca centrale (NBR) ha effettuato la prima stretta dall’inizio del 2018, aumentando il tasso di interesse di 25 punti base all’1,50%. L’ultimo ritocco era stato di eguale entità ma contrario (un taglio), a gennaio scorso.
La NBR ha anche aumentato il tasso sui depositi all’1,0% e il tasso sui prestiti Lombard al 2,0%.
Non è stata fornita alcuna indicazione sulla sua prossima decisione, ma la NBR si è limitata a dire che è “pronta a utilizzare gli strumenti a sua disposizione per raggiungere il suo obiettivo di stabilità dei prezzi“.
Quella rumena è la 32a banca centrale ad aumentare il tasso quest’anno per frenare le crescenti pressioni inflazionistiche.
La NBR afferma di aspettarsi che l’inflazione (che negli ultimi mesi ha accelerato fino al 5,25%) aumenterà significativamente più del previsto a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, in particolare quelli del gas naturale.
Il mese scorso la banca centrale ha aumentato le sue previsioni sull’inflazione nel 2021 e nel 2022 a un 9,2% combinato, 2 punti percentuali in più rispetto alle previsioni precedenti.
Il board guidato dal governatore Mugur Isarescu vuole riportare e mantenere il tasso di inflazione annuale in linea con l’obiettivo di inflazione fissa del 3,5-4,5%.
Dollaro-Leu sui massimi di 14 mesi
Sul fronte valutario, il cambo tra il Leu e il dollaro (USDRON) continua a rimanere in prossimità dei massimi di 14 mesi verso 4.27 che sono stati toccati settimana scorsa (fonte grafica broker ).
Dopo essere sceso sui minimi di 3 anni a gennaio, il rapporto tra le due valute ha imboccato un trend primario crescente. La fascia di resistenza verso 4-17-4,18 fino a fine settembre aveva svolto bene il suo “ruolo”, ma poi le prospettive di una FED più aggressiva l’hanno fatta cadere, e c’è stato un nuovo forte impulso alla marcia del dollaro.