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Russia, il rublo scivola ai minimi di 2 mesi sul dollaro dopo il taglio dei tassi

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La banca centrale russa ha deciso di tagliare nuovamente il tasso di interesse portandolo al 7,50%

Scende ancora il costo del denaro in Russia, come era accaduto anche a dicembre scorso. La banca centrale russa ha deciso di tagliare nuovamente il tasso di interesse portandolo al 7,50%, lasciando peraltro intendere che ci sarà un ulteriore allentamento nei prossimi mesi sulla scia di una inflazione in calo.

Secondo le previsioni dell’istituto centrale, è molto probabile che l’inflazione annuale supererà il target del 4% quest’anno e si manterrà attorno a questo valore anche nel 2019. Ma progressivamente potrebbe esserci una diminuzione. Ricordiamo che a inizio febbraio l’ultima rilevazione del CPI segnava un calo al 2,2%, quindi molto al di sotto del target del 4%.

Dal momento che il rischio inflazionistico è contenuto, la Banca centrale ha spostato l’attenzione sul rischio per la crescita economica. In questa ottica l’incertezza sui mercati finanziari globali è aumentata. Per questo il tono generale della dichiarazione è stato estremamente accomodante per gli standard della banca centrale russa.
Il Consiglio di amministrazione della Banca di Russia terrà la sua prossima riunione sul tasso il 23 marzo.

Sul fronte valutario la reazione dei mercati è stata penalizzante per il rublo. La valuta russa ha perso terreno rispetto al dollaro omologo americano ( verso 58.50, ai massimi di 7 settimane, nell’ultimo mese +3,65%). A pesare sul rublo è anche il sentimento ribassista sui prezzi del greggio (fonte grafica broker ).

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