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Canada, la BoC alza i tassi. Il Loonie prima scende ma poi recupera

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Diventa probabile che la BoC rallenti il percorso di ritocchi della politica monetaria nei prossimi mesi

Come era previsto dal mercato, la Banca Centrale del Canada ha deciso di ritoccare al rialzo il costo del denaro. L’istituto centrale ha infatti aumentato il tasso di interesse portandolo all’1,25%, livello che non si vedeva dal 2015 (quando il calo del petrolio indusse un doppio taglio dei tassi).

Secondo la BoC questo ritocco si giustifica col fatto che “i dati recenti sono stati solidi, l’inflazione è vicina ai target e l’economia viaggia circa a piena capacità”. Tuttavia l’istituto evidenzia che restano dei dubbi sul futuro del Nafta, ossia il trattato di libero scambio tra Canada, Messico e Stati Uniti, dopo le minacce del presidente USA Trump.

Dopo questo ritocco, diventa probabile che la BoC rallenti il percorso di ritocchi della politica monetaria nei prossimi mesi. Infatti sebbene la dinamica dell’inflazione potrebbe giustificare ulteriori rialzi, i consumatori eccessivamente indebitati e le preoccupazioni persistenti sul NAFTA saranno tra gli ostacoli principali tra il BOC e un percorso restrittivo.

Sul mercato valutario, il “loonie” ha rallentato il passo subito dopo il rilascio della notizia ma poi ha recuperato.

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Come possiamo vedere sulla piattaforma di , la coppia UsdCad è stata caratterizzato da forte volatilità ed è schizzata oltre la soglia psicologica di 1,25, salvo poi ritornare sui valori scambiati nella sessione precedente.
Il loonie guadagna invece terreno sull’euro (EurCad a 1,516).

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