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Petrolio, scorte in picchiata. Brent e WTI volano sui mercati

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Il WTI è volato oltre quota 62 dollari al barile. Il Brent invece si avvicina a quota 68 dollari al barile

Ancora una volta le riserve di petrolio vanno più giù rispetto alle previsioni degli analisti. Nell’ultima settimana infatti le riserve di oro nero sono scese di oltre 7 mln di barili, secondo i dati del Dipartimento dell’energia statunitense. Si tratta di un valore molto inferiore rispetto alle attese, che erano a 5,1 milioni.

In crescita le riserve di benzina: +4,8 milioni di barili, più su dell’incremento atteso dal mercato di 2,8 milioni. Volano gli stocks di distillati che hanno registrato un rialzo di 8,9 milioni di barili, contro un rialzo atteso di soli 400mila barili. Questi incrementi sono guidati soprattutto dalle pesanti attività di raffinazione.

A seguito del report, il mercato del petrolio ha registrato una forte impennata, sostenuto anche da altri fattori come i rischi di rifornimento dovuti ai disordini in Iran (terzo produttore mondiale) e i tagli alla produzione guidati dall’OPEC. Il WTI è volato oltre quota 62 dollari al barile. Il Brent invece si avvicina a quota 68 dollari al barile.

A parte il picco toccato nel maggio 2015, il petrolio è scambiato al massimo da dicembre 2014, ovvero il mese dopo la decisione dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio di interrompere il taglio della produzione a sostegno dei prezzi.

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