La banca centrale russa ha deciso di abbassare il tasso di mezzo punto percentuale, dopo il taglio di un quarto di punto effettuato in ottobre. Il board ha portato il costo del denaro al 7,75% dall’8,25%, operando una sforbiciata doppia rispetto alle attese degli economisti.
La banca ha inoltre aperto la porta alla prospettiva di una ulteriore riduzione dei tassi chiave nella prima metà del 2018, confermando l’intenzione di procedere verso una transizione graduale da una politica monetaria moderatamente restrittiva a una neutrale.
Secondo Bank of Russia, alla fine del 2017 il tasso di crescita dell’economia sarebbe vicino al potenziale dell’1,7-2,2%. È improbabile che la crescita superi l’1,5-2% rispetto all’orizzonte di previsione.
Riguardo l’inflazione, l’istituzione bancaria moscovita ha imputato una parte della recente discesa dei prezzi a fattori temporanei – pochi giorni fa è stato registrato un ulteriore calo al 2,5% annuo) – aspettandosi un rialzo nel corso del 2018. Proprio per questo le manovre di politica monetaria sono avvenute a ritmo graduale.
Sul mercato valutario il Rublo si è mosso poco finora. La coppia UsdRub è stabile verso quota 58,9 (nell’ultimo mese la valuta russa si è leggermente apprezzata). Il cambio EurRub invece continua a salire e quota 69,41.
