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Eurozona, inflazione all’1,4% secondo le attese. Major Eur-Usd stabile

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Eurostat ha comunicato il dato sull'inflazione in Europa. Cresce l'ottimismo di centrare in futuro il target 2%

Rimane stabile l’inflazione in Europa. Secondo i dati diffusi da Eurostat nel mese di ottobre l’Indice dei prezzi al consumo (CPI definitivo) è cresciuto dell’1,4% su base annuale, così come si aspettavano gli analisti e così come era stata la stima preliminare.
Sale dello 0,1% l’inflazione mensile, dopo la crescita dello 0,4% della lettura precedente. L’indice Core (ovvero l’inflazione al netto delle componenti volatili come energia, cibo, alcool e tabacco) cresce dello 0,9% rispetto a ottobre 2016.


Dopo questi dati, l’istituto centrale europeo acquisisce maggiore fiducia circa la possibilità di centrare il target del 2%.
Almeno così la pensa Peter Praet, membro del Comitato esecutivo della BCE. Il fatto che da gennaio verrà ridotto lo stimolo monetaria (passa da 60 a 30 miliardi di euro l’ammontare mensile del programma di acquisti di titoli) “riflette la crescente fiducia nella graduale convergenza dell’inflazione verso i nostri target”, ha spiegato Praet a Bruxelles. “Dobbiamo rimanere pazienti e tenaci”, ha aggiunto.

Sul fronte valutario, la coppia EurUsd non si è mossa granché.
La valuta unica ha tentato di rimbalzare sui minimi della sessione nell’area 1.1760 contro il biglietto verde, per tornare in area 1,18.
Senza successo fino a questo momento, anche perché i dati positivi sull’inflazione dei consumatori USA e sulle vendite al dettaglio hanno aumentato le aspettative per un rialzo dei tassi della Fed a dicembre, contribuendo in tal modo a dare forza al dollaro. Occhio però perché a breve è atteso il voto della Camera dei rappresentanti sulla riforma fiscale americana.

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