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NFP deludente, bene disoccupazione e salari. Eur-Usd sotto 1,17

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Il calo della disoccupazione e la crescita dei salari spingono il dollaro nel Forex

Sono a tinte miste i dati sul lavoro arrivati oggi dagli USA. Il Dipartimento del Lavoro ha reso noto che a settembre i NFP (non farm payrolls) sono diminuiti di 33 mila unità (non si vedeva un dato negativo da ben 7 anni), contro una crescita di 90mila attesa dagli analisti. I nuovi posti di lavoro creati dal settore privato sono invece calati di 40.000 unità.

Il tasso di disoccupazione invece giunge al 4,2%, inferiore alla rilevazione precedente e alle attese (+4,4%). Bene anche la retribuzione media oraria, che viene monitorata dalla Fed in ottica inflazione: è cresciuta di 0,5%, meglio rispetto alla rilevazione di agosto quando fu pari al+0,2%. Va detto che questo dato potrebbe essere legato alla riduzione dei posti di lavoro nel settore della ristorazione (dove ci sono i salari minori).

Sul mercato valutario, il calo della disoccupazione e la crescita dei salari si sono fatti però sentire.
Il dollaro americano ha ripreso a marciare forte visto che si rafforza l’idea che la FED opererà una stretta monetaria a dicembre.
La coppia EurUsd è scesa sotto quota 1,17 e negli ultimi giorni ha infranto la trendline rialzista che si è formata da aprile scorso (). L’attuale test della media mobile 50 periodi, se superato, potrebbe essere il segnale concreto che qualcosa sta cambiando.

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Dopo che la flessione del cambio si era fermata verso quota 1,17, quindi potremmo essere giunti nel momento in cui ripartirà il movimento ribassista (fin verso i minimi di metà agosto a 1,16).

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