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Canada, la BoC teme la forza del “loonie”. E lo fa cadere…

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La BoC a inizio settembre ha aumentato il tasso di interesse di riferimento di un quarto punto portandolo all'1%

Giornata negativa per il dollaro canadese che si è indebolito rispetto alle valute principali. Pesano le parole del vice governatore della Banca del Canada – Timothy Lane – che ha dichiarato che la forza del “loonie” sarà determinante per le future decisioni sui tassi, così come la risposta al recente aumento del costo del denaro.

Ricordiamo infatti che la BoC a inizio settembre ha aumentato il tasso di interesse di riferimento di un quarto punto portandolo all’1% (secondo ritocco dopo quello fatto a luglio), portandolo a livelli che non si vedevano dal 2014. Una decisione assunta anche in virtù dei progressi dell’inflazione (ad agosto 1,2%).

Parlando a Saskatoon, il vice governatore Lane ha confermato che la crescita sta diventando forte e autosufficiente, mentre l’espansione delle importazioni di macchinari e attrezzature e di altri beni intermedi sono segni del crescente investimento delle imprese.

Quali sono stati gli effetti sul fronte valutario? Nella notte il dollaro canadese è sceso a 1,4751 contro l’euro (EurCad) e 0,9819 contro il dollaro australiano (AusCad), e se dovesse estendere il suo downtrend testerà le resistenze poste a 1,50 contro l’euro e 1,00 contro l’aussie. Rispetto al dollaro USA invece il loonie è sceso a 1.2273 (UsdCad), non lontano quindi dai livelli di UsdCad che si osservarono proprio all’indomani della scelta di alzare i tassi.

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