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BCE spaventata dall’euro: ipotesi QE più lungo. L’Eur-Usd vola

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Sul fronte dei cambi, l’euro ha riconquistato quota 1,20 sul biglietto verde (EurUsd+0,78%) dopo la parole di Draghi

Altro che tapering, la BCE – spaventata dal “supereuro” – ipotizza addirittura di rafforzare il Quantitative Easing (e chissà cosa penserà la Germania). Come era nelle previsioni se l’andamento della valuta diventa il tema scottante del meeting BCE (non era mai successo così apertamente), l’inflazione è il mezzo per mantenere ancora fermo lo “status quo”. L’istituto centrale europeo ha confermato i tassi al minimo dello 0%, ha accantonato il discorso riguardo al tapering (la riduzione del piano acquisto titoli che viaggia al ritmo di 60 miliardi di euro al mese fino alla fine del 2017) e anzi getta sul tavolo l’ipotesi opposta, quello di rafforzare il suo intervento se sarà necessario, estendendolo anche al 2018.

Anzitutto i dati. La Bce ha rivisto al rialzo le stime di crescita per l’Eurozona (la stime per il 2017 è stata rivista al 2,2% dal precedente 1,9%. Invariata l’attesa per un +1,8% nel 2018 e +1,7% nel 2019).

Tuttavia il dato negativo arriva dall’inflazione, che la Banca centrale rivede al ribasso per 2017 (a 1,5%), 2018 (a 1,2% dal precedente 1,3%) e anche 2019 (a 1,5% dal precedente 1,6%).
Sappiamo quanto conti la dinamica dei prezzi per la Eurotower. Finché l’inflazione non darà segnali di ripresa convincente (al momento siamo sotto il target del 2%) non ci saranno mosse concrete di politica monetaria. Anzi, dal momento che il rafforzamento dell’euro preoccupa non si esclude addirittura un prolungamento del quantitative easing se la situazione economica dovesse peggiorare.

Dice Draghi: «La recente volatilità del tasso di cambio rappresenta una fonte d’incertezza che richiede di essere monitorata, per le sue implicazioni sulla stabilità dei prezzi nel medio termine. Diversi componenti della BCE hanno espresso timori sull’andamento dei tassi di cambio». Proprio per questo la Bce non esclude un possibile rafforzamento del Qe, con una decisione che – ha spiegato Draghi – «sarà presa probabilmente a ottobre».

Nonostante Draghi abbia detto di monitorare da vicino il cambio, dopo le sue parole l’euro ha riconquistato quota 1,20 sul biglietto verde (EurUsd+0,78%) e si avvicina a 0,92 contro la sterlina (cross EurGbp a 0,918 con mezzo punto percentuale di guadagno).

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