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Gran Bretagna, il PIL conferma la crescita ma la sterlina arranca

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Su base annuale il prodotto interno lordo sale del +1,7%, ma il pound rimane debole contro euro e dollaro

L’economia britannica prosegue lungo il sentiero della crescita. Emerge questo dalla seconda lettura del PIL, che è rimasta in linea con il dato preliminare. Su base annuale il prodotto interno lordo sale del +1,7%, mentre rispetto al trimestre precedente c’è una crescita dello 0,3%, anche qui in linea con la stima flash e il consensus.

I dati non hanno smosso più di tanto la sterlina sul mercato valutario. Contro euro e dollaro infatti la moneta di Sua Maestà è sostanzialmente stabile, dopo che in precedenza il cross aveva toccato il livello minimo a 1.28 dollari (ribasso da fine luglio) mentre la coppia – in lento e costante rialzo da aprile – aveva infranto quota 0,92 raggiungendo i massimi da 8 anni.
Parziale consolazione è il rimbalzo del cross , che ieri aveva toccato i minimi dallo scorso giugno poco oltre quota 139,2.

Chiaramente sulla sterlina pesa la questione Brexit. In assenza di dati macro davvero forti (ma molto forti), gli investitori rimangono molto prudenti quando si ha a che fare con la sterlina. Anche perché solo un’economia solidissima potrebbero avere un impatto più positivo sulla capacità della Gran Bretagna di negoziare con l’UE a condizioni relativamente favorevoli.

Quel che è successo di recente invece è una sequenza di dati deboli: il costo del debito è salito del 23%, i salari faticano non tengono il passo dell’inflazione e i consumi sono in calo.

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