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Draghi difende il QE. Il cross Eur-Usd di nuovo vicino a 1,18

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Dopo la rimonta di ieri da parte del dollaro questa mattina si assiste invece ad un rafforzamento della valuta unica

Difende la politica incentrata sul Quantitative Easing ma non si sbilancia sul tapering. Così Mario draghi ha affrontato l’incontro pubblico avuto a Lindau (“Nobel Laureate Meeting”). Il presidente della BCE si è schierato ancora una volta a favore dell’efficacia dello strumento di acquisto titoli, tramite il quale è stato dato un sostegno alla crescita economia dell’Eurozona negli ultimi due anni. “Ritenere che il Qe non sia uno strumento utile è ingiustificato”, ha detto Draghi.

Poi ha aggiunto: “Le azioni politiche decise negli ultimi dieci anni nella politica monetaria e nella regolazione e supervisione hanno reso il mondo più resistente. Ma dovremmo continuare a prepararci per nuove sfide”.

Sul mercato valutario, dopo la rimonta di ieri da parte del dollaro questa mattina si assiste invece ad un rafforzamento della valuta unica. Il cambio torna verso quota 1,18, alla vigilia del Simposium dei banchieri centrali a Jackson Hole.

Tenuto anche conto del discorso di questa mattina, sembra improbabile che Draghi possa fare un annuncio a sorpresa di politica monetaria in occasione del simposio. Vero è che la Eurotower è tiro da molto tempo – soprattutto da una parte dell’opinione pubblica tedesca – ma è probabile che la BCE rimarrà cauta per poter controllare meglio un eventuale disallineamento tra dati reali e comunicazioni (cosa che potrebbe innescare molta volatilità sui mercati finanziari).

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