Home
BCE banca centrale europea

Euro, il PIL cresce ma l’indice PMI delude. Il cross Eur-Usd stabile sopra 1,18

Scritto da -

Nel mese di luglio l’indice PMI manifatturiero in Europa è sceso a 56,6 punti, rispetto ai 57,4 punti del mese precedente

Il Prodotto Interno Lordo dell’Eurozona cresce rispetto all’ultimo trimestre, ma meno delle previsioni degli analisti. Questo porta una fase di debolezza della valuta unica nelle mattinata sui mercati valutari.

Secondo Eurostat l’economia dell’area euro si è ampliata a un ritmo più veloce nel secondo trimestre. Il PIL è cresciuto del 0,6%, meglio dello 0,5% del primo trimestre. Su una base annua invece la crescita è arrivata al 2,1%, e anche se è meglio dell’1,9% precedente è molto meno di quanto si aspettavano gli analisti (2,4%).

Nel mese di luglio l’indice PMI manifatturiero in Europa è sceso a 56,6 punti, rispetto ai 57,4 punti del mese precedente; si tratta del livello più basso degli ultimi cinque mesi. Il dato è stato anche inferiore all’indicazione preliminare diffusa nei giorni scorsi (56,8 punti).
Tuttavia, il dato segnala che la manifattura europea si conferma in fase di forte espansione dal momento che il valore di questo indice è oltre la soglia dei 50.
Scendono anche il PMI manifatturiero tedesco, spagnolo, italiano e francese.

A seguito di questi dati, l’EURUSD è rimasto sostanzialmente stabile (o con lievi decremento). Anche nei confronti delle altre valute principali l’euro si è mosso poco (anche la coppia EurGbp è appena in calo).

Riguardo la coppia con il biglietto verde, possiamo ancora vedere di fondo una forte tendenza rialzista, con prossimo livello di resistenza a 1.1876 (livello del 2010) e un occhio sempre verso quota 1.20, che oggi come oggi non sembra più irraggiungibile come era qualche mese fa.

Un’ultima considerazione riguarda un’anticipazione del prossimo Bollettino Economico della BCE. Secondo l’istituto centrale europea le entrate derivanti dall’incremento della tassazione sul lavoro sono aumentate notevolmente durante l’ultimo periodo di consolidamento, ma adesso un forte taglio favorirebbe molto la crescita.
La Banca centrale europea suggerisce di operare una transizione verso una maggiore tassazione delle proprietà, anche per motivi di equità.

Non è possibile commentare questo post.

IN EVIDENZA