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Nuova Zelanda, inflazione giù e rialzo dei tassi più lontano. Ma il cross Nzd-Usd vola

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Il dato sull'inflazione allontana l'ipotesi di una stretta monetaria da parte della RBNZ nel prossimo meeting di agosto

L’inflazione rallenta in Nuova Zelanda e l’ipotesi che la RBNZ possa operare una stretta monetaria torna a farsi poco concreta. I dati dello Statistics New Zealand evidenziano che il CPI su base annuale è sceso di 0,5 punti percentuali all’1,7%, ovvero un ritmo più lento di quello che si aspettavano gli analisti, che peraltro già vedevano un calo rispetto al 2,2% dell’ultima rilevazione.

A pesare sono state soprattutto le dinamiche dei prezzi di benzina, tariffe aeree e altre categorie auto-correlate, che hanno più che compensato gli aumenti per alcun beni alimentari, affitto ed energia elettrica.

Il dato sull’inflazione allontana l’ipotesi di una stretta monetaria da parte della RBNZ, che già al termine dell’ultima riunione aveva confermato il tasso all’1,75%, ovvero ai minimi storici.
Pur manifestando un certo ottimismo per come procede la ripresa economica, il Governatore Wheeler era stato lungimirante nel cogliere ancora molti segnali di incertezza.

Tenuto conto che storicamente le aspettative di inflazione devono accelerare verso il 2,5-3% prima che la Banca centrale della NeoZelanda faccia una mossa, al momento possiamo escludere che ci sarà qualche ritocco ai tassi quando ci sarà il prossimo meeting a inizio agosto.

Sul mercato valutario intanto, il dollaro Kiwi ieri – subito dopo i dati sull’inflazione – è scivolato verso il basso.
Il cross NzdUsd ha infatti repentinamente perso circa 100 pips, ma piano piano ha ripreso a marciare forte. Al punto tale che mercoledì è arrivato a toccare il massimo dell’anno solare (NzdUsd a quota 0,7358) durante il quale complessivamente ha guadagnato quasi 6 punti percentuali sul biglietto verde.

A dire il vero, più per demeriti altrui che per meriti propri (basti pensare che il Dollar Index, che misura il biglietto verde contro un paniere di 6 valute principali, è arrivato a toccare 94,27, ovvero il suo livello più basso in 11 mesi).
Dal punto di vista tecnico, occhio all’importante resistenza a quota 0,74.

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