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Cina, restano stabili IPC e IPP. Il cross Usd-Cny veleggia su quota 6,80

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L’Istituto nazionale di statistica cinese ha ufficializzato i valori dell’inflazione e dei prezzi alla produzione del mese di giugno.

L’inflazione in Cina tiene il ritmo e si conferma all’1,5%, come nelle aspettative degli analisti. E’ questo il dato reso noto dall’Ufficio nazionale di statistica di Pechino la scorsa notte. Il settore non alimentare ha mostrato una dinamica di crescita più accentuata, mentre quello alimentare ha invece avuto un arretramento.
Anche se il dato è parzialmente confortante, resta il fatto che siamo ancora molto lontani dal target di Pechino del 3% per l’intero 2017 (un tasso simile non si vede dal lontano 2013).

I prezzi alla produzione in Cina sono inoltre rimasti stabili al 5,5%. Si tratta del decimo mese consecutivo di espansione, dopo una striscia di 54 mesi di declino. Questo dimostra che la domanda nella maggiore potenza economica asiatica rimane solida.

Dal punto di vista valutario, non ci sono state grosse variazioni nel cross , che resta attorno quota 6,80 da circa una settimana, dopo un periodo in cui lo yuan aveva spinto questa coppia fino a 6,76.
Possiamo vedere il grafico tratto dalla piattaforma del broker .

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Ricordiamo che la People’s Bank of China ha ritoccato il tasso l’ultima volta al ribasso nel lontano 2015 portandolo al 4,35%, e si è a lungo impegnata per non indebolire lo Yuan (pratica che è costata miliardi di riserve valutarie). Nelle condizioni attuali, pensare che possa dare luogo ad una manovra sul tasso è improbabile, visto che la PBOC deve tenere a freno la fuga di capitali e il crollo delle riserve.

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