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Russia, inflazione in crescita. Il cross Usd-Rub si avvicina ai massimi del 2017

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Il rublo in poche settimane ha quasi bruciato tutti i guadagni maturati sul dollaro nel corso del 2017 (quasi il 6%)

Dopo circa un anno i prezzi al consumo tornano a salire in Russia. Secondo i dati resi noti giovedì dal Russian Federation Federal State Statistics Service, l’inflazione è cresciuta al 4,4% (il target della Banca Russa è al 4%).
I mercati si attendevano un dato invariato rispetto al precedente (4,1%), ma non una inversione di tendenza al rialzo.

Va detto che un certo peso lo stanno avendo le sforbiciate al tasso di interesse operate da parte della Banca centrale di Russia. L’istituto russo infatti da un po’ ha cominciato un percorso di allargamento monetario (a giugno c’è stato il quarto taglio degli ultimi 10 mesi). La banca presieduta da Niabullina ha portato il costo del denaro al 9,25%.

Sul fronte valutario il rublo ha quasi bruciato tutti i guadagni maturati sul dollaro nel corso del 2017 (quasi il 6%). Come vediamo sulla piattaforma di trading di , il cross UsdRub è infatti tornato oltre quota 60 e intravede il massimo annuale toccato a inizio gennaio a quota 61,27.

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Nell’ultimo periodo sono diversi i fronti di pressione sul rublo. L’andamento del petrolio è il fattore di maggior peso. Bisogna poi considerare che la CBRF ha aumentato le riserve in valuta (412,2 miliardi di dollari) e il ministro delle Finanze Sulianov ha annunciato all’inizio della settimana che la banca centrale aumenterà ancora i propri acquisti di valuta estera.

Occhio anche a quel che accade a livello politico, dove c’è un po’ di tensione con gli USA. Nei giorni scorsi Trump ha dichiarato anche che è urgente che la Russia metta fine alle sue attività destabilizzanti in Ucraina e altrove e al suo sostegno a regimi ostili come Siria e Iran.

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