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Dollaro, niente sprint malgrado i dati sul lavoro. Il cross Eur-Usd resta sull’1,14

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Il dato sul lavoro inizialmente ha risollevato il dollaro, ma poi non è stato capace di dargli una forte spinta

Si guardava con sospetto e un po’ di timore ai dati sul lavoro in uscita negli Usa. E invece la sorpresa per i mercati è stata positiva, anche se non proprio di grande impatto. I posti di lavoro sono cresciuti a giugno di 222mila unità (ma la disoccupazione è salita al 4,4%) contro 174mila attesi. Inoltre il salario medio orario è salito allo 0,2% contro lo 0,3% atteso.

Il dato sul lavoro inizialmente ha risollevato il dollaro, ma poi non è stato capace di dargli una forte spinta. Il cross ha avuto un breve sussulto ma poi non è stato capace di scendere con decisione sotto quota 1,14.
Il era salito fino a 96,15, prima di perdere slancio e cancellare i suoi guadagni (adesso è a 95,75).

Il motivo di questo sali e scendi è che la robusta crescita del lavoro non è stata del tutto inattesa (forse lo è stata solo nella misura), dal momento che la Federal Reserve nella sua relazione semestrale sulla politica monetaria, aveva affermato che le condizioni del mercato del lavoro hanno continuato a rafforzarsi nei primi cinque mesi di quest’anno.

La stessa FED inoltre ha consegnato un rapporto al Congresso, nel quale si dice che la politica monetaria resta accomodante e che si prevede un graduale incremento dei tassi di interesse, oltre che una normalizzazione del bilancio entro fine anno. La presidente Janet Yellen parlerà davanti alla commissione Finanza della Camera e del Senato la prossima settimana.

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