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Russia, altro taglio al tasso (9,25%). Ma la CBR si mantiene cauta

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Il rublo quest'anno ha guadagnato quasi il 6% sul dollaro, dopo il +16% messo a segno nel 2016

Come era nelle previsioni, la Banca centrale di Russia ha deciso di sforbiciare ancora il proprio tasso di interesse, seguendo il percorso di allargamento monetario intrapreso già da diversi mesi (è il quarto taglio dallo scorso mese di settembre).
Come aveva anticipato lo stesso governatore della CBR Niabullina, la banca centrale ha portato il costo del denaro al 9,25%. Gli analisti si aspettavano una riduzione di 50 punti, ma è anche vero che l’ultima volta si attendevano una sforbiciata di 25 che poi invece è stata di 50.
Secondo Bloomberg, entro fine anno si potrebbe giungere all’8,5 per cento.

Il recupero per l’economia nazionale è evidente, come sottolineato dallo stesso Putin nei giorni scorsi. L’inflazione è al 4,1% quindi vicina al target fissato (4%) e le aspettative sono per un ulteriore declino. Inoltre l’attività economica del paese sta recuperando.
Per questo si è operata una nuova sforbiciata ai tassi, anche se con un atteggiamento più cauto.

Sul fronte valutario il rublo quest’anno ha guadagnato quasi il 6% sul dollaro, dopo il +16% messo a segno nel 2016. Pesa come sempre l’andamento del petrolio, che negli ultimi giorni ha zavorrato la valuta russa. Attualmente il cross UsdRub quota 57,7094, ma nel corso di giugno è tornato a salire di nuovo, per un guadagno complessivo di più di un punto percentuale.

Va aggiunto un dato interessante: nei giorni scorsi il viceministro delle finanze russe, Vladimir Kolychev, nel corso di una intervista a TASS ha dichiarato che la correlazione del tasso di cambio del rublo rispetto al petrolio è fortemente cambiata e sta diminuendo. Sarà…

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