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Svizzera, bene l’inflazione che sale oltre le attese. Il franco svizzero resta forte

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L'istituto centrale svizzero (Schweizerische Nationalbank) da tempo sta portando avanti una politica molto espansiva

Dopo il rallentamento di inizio maggio, i prezzi al consumo tornano a salire in Svizzera contrariamente alle aspettative. Secondo l’Ufficio Statistico Federale Svizzero infatti l’inflazione giunge allo 0,5%, contro lo 0,4% della rilevazione precedente e contro lo 0,3% previsto dagli analisti.

Una buona notizia quindi, dal momento che ci si aspettava un ulteriore passo indietro dopo quello del mese scorso. La Svizzera sta facendo i conti con una deflazione prolungata (addirittura da settembre 2014 fino a dicembre 2016).
Va anche detto che a maggio il tasso di disoccupazione è sceso al 3,2%, ed anche in questo caso il dato è migliore delle previsioni (3,3%).

L’istituto centrale svizzero (Schweizerische Nationalbank) da tempo sta portando avanti una politica molto espansiva incentrata su tassi negativi (-0,75). Nell’ultimo triennio la valuta elvetica ha guadagnato molto terreno, visto che gli investitori aspettano sempre segnali di crescita sostenuta da parte dell’euro prima di “abbandonare” il franco, considerato rifugio sicuro.

Anche se la BNS si è detta pronta anche a intervenire sul mercato per frenare il franco, cercherà comunque di evitare manovre di abbassamento dei tassi per il timore di scoraggiare gli investitori esteri e stimolare i deflussi di capitale.

Sul mercato valutario, il cross EurChd gravita attorno la soglia a 1,0850, mentre l’UsdChf sale verso quota 0,9670. Tuttavia è chiaro che oggi ci sia minore attenzione su questi cross, dato che l’attenzione dei trader è per lo più concentrata su quanto accade sul fronte elettorale in Gran Bretagna.

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