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Cina, l’inflazione cresce sotto le attese. Il cross Usd-Cnh rimane stabile attorno 6,9

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Siamo molto lontani dal target di inflazione fissato dalla People's Bank of China che è del 3% per il 2017

Cresce, ma ad un ritmo più lento del previsto. L’inflazione continua ad essere il problema economico della Cina. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica, nel mese di marzo la l’inflazione sale allo 0,9% su base annua, un incremento tendenziale migliore rispetto al +0,8% precedente, ma sotto le aspettative che invece erano del 1%.

Rallentano invece i prezzi alla produzione, che salgono del 7,6% dopo il +7,8% di febbraio. Il dato è comunque migliore del 7,5% atteso dagli analisti. Su base mensile, i prezzi alla produzione in Cina aumentano dello 0,3% dopo il 0,6% del mese precedente.

Sul mercato valutario, il rapporto dollaro-yuan (remibi) rimane ancorato a quota 6,9, attorno alla quale sta girando dal mese di marzo, dopo un periodo nel quale il cross si era molto sensibilmente al rialzo.

Appena pochi giorni fa era stato reso noto il dato sul PMI manifatturiero, mai così bene da 5 anni a questa parte (51,8 punti), e quello non manifatturiero (55,1) ai massimi da maggio 2014. Tuttavia rimangono forti dubbi sulla sostenibilità di lungo periodo della crescita economica della Cina.

Il Congresso della Popolo (la riunione annuale del parlamento del paese), ha posto come obiettivo di crescita economica il 6,5%, ma l’elemento che tiene in ansia è proprio l’andamento dell’inflazione, visto che siamo molto lontani dal target della People’s Bank of China fissato al 3% per il 2017.
Tenuto conto di ciò, non sembrano esserci possibilità per una stretta monetaria. Attualmente il tasso di interesse è a 4,35%, e l’ultimo ritocco fu sul finire del 2015.

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