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Nuova Zelanda, bilancia pagamenti ok ma il dollaro Kiwi aspetta la Fed. Nzd-Usd +0,29%

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A febbraio la RBNZ decise di non toccare i tassi e rinviò la stretta monetaria al futuro provocando un'ondata di vendite

Migliora leggermente la bilancia dei pagamenti della NeoZelanda, che comunque presenta ancora un saldo negativo. L’indice delle Partite Correnti (che misura la differenza di valore tra i beni e i servizi esportati e il pagamento degli interessi) segna nell’ultimo trimestre -2,34B, ovvero meglio rispetto al -2,54B delle previsioni e anche rispetto al -4,89B del periodo precedente.
Su base annuale, il dato segna -7,11B (meglio delle previsioni a -7,25B), ovvero il valore migliore visto dal 2014.

Sono dati comunque che non distolgono l’attenzione dal fattore più importante per gli investitori, ovvero la decisione del Fomc riguardo al tasso di interesse USA, per il quale sembra scontato un rialzo di 25 punti base. Il maggior peso dovrebbero peraltro averlo le dichiarazioni che accompagneranno la decisione, perché capaci di orientare le mosse future dei mercati.

Attualmente il cross è scambiato a 0,6939, in crescita dello 0,29%. L’area di resistenza viene identificata a quota 0.6950 (il successivo a 0,720), mentre il supporto è a 0,6887 (il successivo 0,6860).
Possiamo vedere l’andamento del cross attraverso la piattaforma .

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Ricordiamo che a febbraio la RBNZ decise di non toccare i tassi e rinviò la stretta monetaria al futuro (il costo del denaro è al 1,75%). Il mercato reagì con una pioggia di vendite. Inoltre il Governatore Graeme Wheeler disse che la politica monetaria nella Nuova Zelanda rimarrà accomodante «per un considerevole periodo». Nessuna stretta monetaria all’orizzonte quindi, almeno nel breve periodo, anche perché il dollaro NZD troppo forte (ancora lo è) potrebbe rimettere l’inflazione in retromarcia e allontanare l’obiettivo 2%.

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