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BCE, nessun cambio di rotta e tassi bloccati. L’euro vola, il cross EurUsd +0,46%

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Draghi conferma il programma di QE fino alla fine del 2017. Ma il piano di acquisti da aprile comincerà a calare

I tempi non sono ancora maturi per un cambiamento. E’ così che la BCE stronca ogni possibile discussione riguardo l’immediato futuro della politica monetaria europea. Non ci saranno modifiche nel programma della Eutotower, malgrado l’aumento dell’inflazione e le prevedibili pressioni dei falchi, che spingono per normalizzare la politica monetaria della banca centrale.

Il Governatore Mario Draghi ha ribadito che gli acquisti di titoli di Stato proseguiranno almeno fino alla fine del 2017, concedendo solo una riduzione dei volumi a partire da aprile (da 80 a 60 miliardi di euro al mese). Ma nella sostanza, la politica espansiva rimarrà così com’è adesso. questo malgrado ci siano tanti elementi molto positivi, come l’aumento dell’occupazione in Europa e i miglioramenti diffusi dei dati macro.

La logica del resto è dalla sua parte: alzare il tasso significherebbe dare una spinta alla moneta unica, e di conseguenza pesare sull’andamento dei prezzi. Bisogna ricordare infatti che, anche se l’inflazione è ormai al target del 2%, il dato “core” (cioè escluse le componenti più volatili come il cibo e l’energia) è ancora bloccato sotto la soglia dell’1% (0,9% a/a a febbraio).

Sotto il profilo valutario, dopo il discorso di Draghi l’euro ha vissuto una bella fase di slancio. La moneta condivisa è salita sino ai massimi intraday di 1,0615 dollari (EURUSD), in netto rialzo rispetto agli 1,0542 dollari fatti segnare ieri in chiusura.

Draghi in questo momento sta cercando di tenersi in equilibrio tra quelli che spingono verso un orientamento restrittivo perché i dati macro sono migliorati, e quelli che invece sottolineano di guardare all’inflazione “core” che è ancora troppo bassa per abbassare subito la guardia.

E’ chiaro però che con i tassi Usa che continueranno a crescere (probabilmente già settimana prossima ci sarà un ulteriore ritocco) mentre quelli BCE rimangono fermi ai minimi, l’euro potrebbe rimanere sotto pressione rispetto al dollaro americano.
Per non parlare delle vicende elettorali in corso in alcuni paesi europei e della questione Brexit. Draghi per ora dice “l’euro è qui per rimanere”. Ma è chiaro che al di là delle dichiarazioni di facciata, la preoccupazione c’è.

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