Sono dati che non incantano, quelli relativi al PIL della Svizzera. Il Federal Statistical Office ha comunicato che il prodotto interno lordo nel 4° trimestre è rimasto stabile a 0,1% molto meno delle aspettative degli analisti (0,5%). La crescita dell’economia elvetica quindi procede a ritmo decisamente ridotto da un semestre.
A livello annuale il PIL cala a 0,6% dal valore di 1,4% precedente. Anche in questo caso siamo molto distanti dalle attese degli economisti (1,3%).
Il tasso di crescita del Pil reale per l’intero 2016 risulta pari all’1,3% contro il +0,8% del 2015.
L’unica consolazione + che le vendite al dettaglio, che su base annuale erano attese al ribasso del 2%, sono calate solo del 1,4%.
La SECO ha spiegato che a frenare la crescita sono i minori investimenti in beni di equipaggiamento e in costruzioni, nonché una bilancia commerciale non positiva (specie le esportazioni di strumenti di precisione, orologi e articoli di gioielleria, in tendenza negativa come nei trimestri precedenti).
Sul mercato valutario a metà mattinata il franco svizzero reagisce andando in retromarcia sia nei confronti del dollaro (UsdChf) che contro la sterlina (GbpChf), al momento comunque parliamo di variazioni flebili.
Nessuna variazione contro l’euro (EurChf).
Possiamo vedere l’andamento di questo cross dell’ultimo periodo sulla piattaforma di social trading .
Ricordiamo che la Swiss National Bank continua ad avere un atteggiamento molto cauto, portando avanti una politica monetaria espansiva incentrata su tassi negativi. Attualmente è a -0,75, ed è da dicembre 2014 che il tasso è sceso sotto lo zero senza mai più risalire.
Sembra improbabile che visti i dati possano risalire nella riunione in programma a marzo, anche perché la deflazione continua ad essere un macigno sull’economia elvetica.
