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Dollaro show anche nel 2016. Quarto anno consecutivo in rialzo per l’index del biglietto verde

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Il Dollar Index nell'ultimo giorno di negoziazioni ha chiuso a 102,38 punti, guadagnando nel 2016 il 3,7%

Anche il 2016 si è chiuso con il dollaro in salita. E’ dal 2012 che il biglietto verde si apprezza nei confronti delle altre valute principali del paniere. A testimoniarlo è il , che nell’ultimo giorno di negoziazioni ha chiuso a 102,38 punti, guadagnando nel 2016 il 3,7%.

Nel corso di questo 2016 l’indice del dollaro sembrava dover arrestare la sua corsa, visto che nel maggio scorso toccò il minimo a 91,80 punti. Poi però c’è stato un rimbalzo deciso, con la maggior parte dei guadagni che sono stati accumulati dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli USA.
Lo dimostra il fatto che nel solo quarto trimestre, il ha guadagnato ben 7,1%, toccando il 20 dicembre il massimo da circa 14 anni a 103,65 punti.

L’ultima spinta è arrivata dalla FED, che nel corso della riunione di metà dicembre ha alzato il costo del denaro, preannunciando peraltro che nel 2017 ce ne saranno altri tre, viste le condizioni di buona salute dell’economia americana.
Rispetto alle singole major del paniere Forex, il dollaro ha guadagnato il 3% rispetto all’euro (). Ha chiuso l’anno a 1,0517 (nell’ultimo trimestre il 6,3%), e secondo molti analisti ormai la parità è dietro l’angolo.

Nei confronti dello yen invece, il dollaro ha chiuso l’anno a 116,95 (guadagno nell’ultimo trimestre del 15,3%). Lo yen però è stata l’unica valuta capace di chiudere l’anno in positivo rispetto al biglietto verde, grazie ai grossi guadagni accumulati a inizio anno.

Se guardiamo al cross , assistiamo alla peggiore performance annuale della sterlina dal 2008. A causa della Brexit infatti ha perso nel 2016 il 16,2% rispetto al dollaro. A ottobre il pound era sceso fino a 1,15 dollari, ovvero ai minimi da 31 anni, mentre ha chiuso l’anno a 1,2350.

Infine il franco svizzero. Rispetto alla valuta elvetica, il biglietto verde si è apprezzato del 4,7% nel quarto trimestre e dell’1,5% durante l’intero 2016.

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