Come è accaduto per la Banca Svizzera, anche la Bank of England ha deciso di non intervenire sul livello dei tassi di interesse, lasciandoli così com’erano. Lo ha annunciato oggi al termine della riunione di politica monetaria.
Si resta quindi al livello voluto ad agosto scorso, quando la BoE decise di ridurre il costo del denaro al valore minimo storico dello 0,25%, per fronteggiare gli effetti della Brexit, l’uscita dalla Unione Europea.
Inoltre il Monetary Policy Committee (MPC) ha deciso di confermare il piano di acquisto titoli (quantitative easing) a 435 miliardi di sterline.
Nel corso della mattinata sono stati inoltre diffusi alcuni dati macro relativi alla Gran Bretagna. Così come era nelle previsioni degli economisti, i consumi hanno avuto un’accelerata nel corso di novembre, dopo un’estate un po’ fiacca. Secondo l’Office for National Statistics, le vendite al dettaglio espresse sono salite dello 0,2%, dopo il balzo di ottobre (+1,8%).
Le vendite al dettaglio su base annua invece registrano un incremento del 5,9% rispetto al 7,2% del mese precedente (rivisto da un preliminare 7,4%). Anche in questo caso il dato risulta in linea con il consensus.
Se guardiamo al dato “core” (ovvero senza i carburanti) le vendite sono salite dello 0,5% su mese, dopo il +1,9% del mese precedente ed a fronte del +0,1% del consensus. Su anno le vendite core hanno segnato un +6,6% rispetto al +7,5% precedente ed al +6,1% atteso.
Dal punto di vista valutario, la sterlina è rimasta sostanzialmente stabile oggi sia nei confronti dell’euro (eurgbp) che dello yen, mentre accusa una perdita pesante nei riguardi del dollaro (gbpusd). Ricordiamo che ieri la FED ha deciso di procedere ad una stretta monetaria alzando il tasso di interesse.
